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Il governo modifica la patrimoniale. Per la Csu è una presa in giro

25 mag 2018
Il governo auspica che dalla discussione in Aula emergano proposte per un ulteriore miglioramentoIl governo modifica la patrimoniale. Per la Csu è una presa in giro
Il governo modifica la patrimoniale. Per la Csu è una presa in giro - Il Segretario di Stato alle finanze sintetizza le modifiche principali alla patrimoniale, in Aula pe...
Il Segretario di Stato alle finanze sintetizza le modifiche principali alla patrimoniale, in Aula per la ratifica martedì prossimo. Sale da 350 a 400 euro la detrazione dell’imposta  con il mantenimento dell’abbattimento del 50%, per la prima casa e per gli immobili, sede dell’attività economica o professionale esercitata in forma individuale.

Abbattuta del 25% l’imposta per tutte le altre abitazioni. Esenti dalla patrimoniale i fabbricati – di proprietà di persone fisiche – in corso di costruzione,  tutte le attività finanziarie che non superano il valore complessivo di 10 mila euro, le polizze di assicurazione sulla vita e di capitalizzazione quando inferiori a 20 mila euro. Scende allo 0,3% l’imposta sul patrimonio netto delle persone giuridiche e viene eliminata la facoltà delle banche di poter compensare la patrimoniale con i crediti di imposta.

Non pagheranno inoltre, tutte le associazioni giuridicamente riconosciute. In questo modo, sottolinea il governo, la patrimoniale avrà un’incidenza notevolmente inferiore sulla “prima casa”, ampliando in modo significativo la gamma di abitazioni che verranno escluse integralmente dal pagamento, e si ridurrà ulteriormente l’esborso a carico delle attività imprenditoriali.

Il governo auspica che dalla discussione in Aula emergano proposte per un ulteriore miglioramento dell’impianto legislativo ben consapevole - sottolinea – che la patrimoniale resta una scelta dolorosa ma inevitabile per assicurare la tenuta del bilancio dello Stato. Una beffa e una presa in giro, commenta la Csu.

“Il governo ha presentato alcuni semplici aggiustamenti al Decreto, che non colgono minimamente le richieste sindacali. Chi ha patrimoni di varia natura pari a decine di milioni di euro, specie se accumulati attraverso speculazioni o eludendo l’imposizione fiscale – scrive la Csu - è assoggettato alla stessa aliquota di ha disponibilità molto più basse e acquisite con il proprio lavoro.

È rimasta lettera morta, prosegue la nota, la richiesta di abolire il segreto bancario, con la trasmissione in automatico all'ufficio Tributario delle informazioni sulle disponibilità finanziarie dei soggetti, anche ai fini della cumulabilità dei patrimoni.

A dirla lunga, per la Csu, sono anche i tempi del decreto, messo in tutta fretta nella prossima sessione consiliare, convocando un incontro solo pochi giorni prima.

La nota stampa CSU

Sonia Tura

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