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Nasce il governo M5s-Lega: oggi alle 16 il giuramento al Quirinale

1 giu 2018
Giuseppe Conte in uscita dal Senato @ANSA
Giuseppe Conte in uscita dal Senato @ANSA
'Emozionato? Beh, sì un po' emozionato lo sono'. Lo ha detto uscendo di casa il nuovo presidente del Consiglio. Giuseppe Conte, dopo aver avuto un colloquio ieri con la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati in mattinata si è incontrato con quello della Camera Roberto Fico.
Oggi alle 16 il giuramento al Quirinale - poco prima del tradizionale ricevimento per la festa della Repubblica - , per i nuovi 18 ministri, del governo giallo-verde italiano, nato ieri sera poco dopo le 21.00.
Con Giuseppe Conte presidente del Consiglio e Giovanni Tria ministro dell'Economia, il nuovo esecutivo nasce a quasi tre mesi dalle elezioni e a un passo dal ritorno alle urne. Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che saranno ministri e vicepremier, siglano l'accordo ieri al termine di un lungo faccia a faccia alla Camera. A sbloccare l'impasse è soprattutto un cambio di ruolo di Paolo Savona, il professore anti-euro cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva negato l'Economia: avrà la delega alle Politiche europee.
"E' stato raggiunto l'accordo per un governo politico M5s-Lega", recita una nota di Di Maio e Salvini alle sette di sera. "Lavoreremo intensamente per realizzare gli obiettivi del contratto, lavoreremo con determinazione per migliorare la qualità di vita di tutti gli italiani", sono le prime parole di Conte da premier, dopo aver letto al Quirinale, tre ore più tardi, la lista dei suoi ministri. "Si è concluso un complesso itinerario", chiosa il capo dello Stato.

Dopo il giuramento di oggi, all'inizio della prossima settimana ci sarà il voto di fiducia in Parlamento di M5s e Lega. Dice "No" Forza Italia, che annuncia "battaglia per i cittadini". E annunciano un'opposizione dura Partito democratico e Liberi e uguali. Fratelli d'Italia, che era disponibile al "Sì" alla fiducia, sceglie la linea dell'astensione. "Per patriottismo - dichiara Giorgia Meloni - diamo una mano perché l'Italia è sotto attacco e non ci possiamo permettere il voto a luglio". E' questo un passaggio chiave per la nascita del governo: M5s era infatti contrario a dare ministeri al partito di Meloni e solo lo stop di Salvini all'alleata sblocca l'intesa, nella lunga trattativa finale tra M5s e Lega.

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