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Stagione referendaria, Ps e Psd: “Davanti all'autoritarismo del Governo, la parola ai cittadini”

6 set 2018
Ps e PsdStagione referendaria, Ps e Psd: “Davanti all'autoritarismo del Governo, la parola ai cittadini”
Stagione referendaria, Ps e Psd: “Davanti all'autoritarismo del Governo, la parola ai cittadini” - PS e PSD, insieme, denunciano “un muro di incomunicabilità" da parte del Governo e rilanciano una az...
“Nessun coinvolgimento nell'agenda politica del governo, nessun dato fornito, informati dai sindacati e dalle associazioni di categoria sulle ultime proposte del Governo in merito a provvedimenti strutturali, dalla spending review alla riforma pensionistica”.
E' Alesandro Mancini, PS, a denunciare il quadro politico: “E' imbarazzante che a dieci giorni dalla riprese dell'attività politica non siano state minimamente coinvolte le opposizioni. Un atteggiamento che la dice lunga rispetto ai proclami di trasparenza, dialogo e di un nuovo metodo di cui il Governo tanto parla. Una impostazione inaccettabile - prosegue - soprattutto rispetto alla rilevanza dei temi in agenda. Non può essere il governo di turno a decidere sul futuro di due generazioni. Cercheremo in tutti i modi a contrastare una deriva che porterà all'impoverimento del Paese”.
“Un muro di incomunicabilità” del governo verso le opposizioni. “Non ci resta che sentire la voce dei cittadini – rincara Denise Bronzetti, PS – e a chi ci accusa di promuovere la stagione referendaria solo per rallentare il percorso delle riforme e del cambiamento rispondiamo che le riforme vanno fatte, ma non senza dati certi, non senza chiarezza sulla reale situazione del paese, non senza una regia. Il governo tira dritto – dice - ma noi alzeremo il tiro”.
PS e PSD, pronti a strutturarsi in maniera sempre più organica. “Una grande fetta del Paese è preoccupata per quello che sta accadendo. Siamo convinti che la parola debba andare ai cittadini – rilancia Matteo Rossi, PSD – su tematiche che incidono profondamente sulla loro vita. Insieme al PS - aggiunge - in un rapporto che stiamo coltivando da oltre un anno, all'interno di un'area socialista-riformista che va riaggregata e ricreata per ridare all'elettorato e alla nostra storia il lustro che si merita. Il progetto va avanti” – dice ancora, appellandosi alla società civile e "a chi si ritrovi nei medesimi valori".
Entrano poi nel merito delle politiche di governo, parlando di “provvedimenti di stampo autoritario e di carattere recessivo", fatti di "tagli e tasse, con effetti devastanti sull'economia, minando la capacità di spesa dei cittadini".
Ed è Iro Belluzzi a dettagliare: “Una legge sviluppo che vede calare il numero di aziende e aumentare l'occupazione, ma solo frontaliera”. Per il sistema bancario, guarda alle “fusioni, che, accanto agli effetti devastanti sul fronte occupazionale – dice - richiederanno nuove ricapitalizzazioni”. E sull'indebitamento esterno, chiede di recuperare i rapporti con lo stivale: “Sia il Fondo Monetario, sia il Cavaliere Bianco.... non è quella la strada”. Per Belluzzi, “ci sono ancora spazi per agire con le nostre forze e per tornare a guardare ai partner privilegiati: sì l'Europa, ma soprattutto l'Italia”.

AS

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