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In futuro meno giorni di vacanza per i dipendenti pubblici, l'idea è nella spending review

15 set 2018
dipendenti PaIn futuro meno giorni di vacanza per i dipendenti pubblici, l'idea è nella spending review
In futuro meno giorni di vacanza per i dipendenti pubblici, l'idea è nella spending review - E' la direzione che si sta prendendo con la revisione della spesa in arrivo.
Si chiama “recupero festività soppresse” che, tradotto, significa due giorni di vacanza in più per i dipendenti della pubblica amministrazione. Ogni anno Governo e sindacati si accordano per stabilire due giornate in cui non si lavora nella PA: solitamente il 24 e il 31 dicembre. Quest'anno sono stati scelti il 16 agosto e il 31 dicembre. Da qui il disappunto di alcuni cittadini che, all'indomani di Ferragosto, si sono ritrovati con gli uffici pubblici chiusi, servizi essenziali esclusi. Ora i due giorni di vacanza potrebbero essere tolti, in base alle intenzioni dell'esecutivo.

Ma andiamo con ordine. Nei 12 mesi un dipendente-tipo della PA ha 26 giorni di ferie ai quali si aggiungono le due giornate extra e cinque giorni di permessi retribuiti. In un settore privato come quello industriale, ad esempio, le giornate di ferie sono 26 alle quali sommare una giornata in caso di superamento di una soglia di ore lavorate e otto ore all'anno per visite mediche personali e familiari.

L'opzione di rimuovere questo recupero delle festività per il pubblico impiego è nell'agenda del Governo con la spending review. La proposta è già stata resa nota ai sindacati, anche se faceva parte dei discorsi 'collaterali'. L'argomento principale resta, infatti, quello dell'intervento sulla retribuzione. L'intenzione è avvicinare le norme contrattuali pubbliche a quelle private, spiega il segretario di Stato agli Interni, Guerrino Zanotti.

Dietro alla decisione di sopprimere i due giorni di vacanza ci sono anche motivi economici perché chi sarà in servizio in quelle giornate sarà pagato normalmente e non con le maggiorazioni previste per i giorni non lavorativi. Ma si parla ancora di ipotesi, in attesa di un nuovo confronto politica-sindacati.

Mauro Torresi

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