“Sono Erik Tognarini ho 26 anni e dopo aver conseguito nel 2014 la laurea magistrale in Ingegneria meccanica ho iniziato a lavorare presso la SIT di Faetano.
Ho trovato la mia passione nel canto quasi per gioco partendo con un paio di amici che suonavano uno la chitarra e l’altro la batteria. Ed è così che ho iniziato ad interpretare le canzoni di Luciano Ligabue nelle quali mi ritrovo molto sia per il contenuto dei testi sia per la tonalità e la musicalità.
Con il tempo abbiamo formato una vera e propria cover band del Liga di ben sei componenti e che si chiama “Gli Stranieri”. Insieme ci divertiamo attraverso serate di musica live nei locali della zona e del circondario e nelle feste di paese riscontrando un buon consenso da parte del pubblico.
Cantare per me è energia e mi serve soprattutto per “ricaricare le batterie”. In quelle due ore circa di spettacolo, libero la mente e mi distacco dai pensieri della quotidianità ma soprattutto mi “trasformo” riuscendo a sentire ed esprimere sensazioni ed emozioni che in altre circostanze mi risulterebbe impossibile percepire e comunicare.
Il Rock del palcoscenico lo reputo quindi una “sana dipendenza” con la quale spero di poter proseguire ancora per molto tempo.”
Ho trovato la mia passione nel canto quasi per gioco partendo con un paio di amici che suonavano uno la chitarra e l’altro la batteria. Ed è così che ho iniziato ad interpretare le canzoni di Luciano Ligabue nelle quali mi ritrovo molto sia per il contenuto dei testi sia per la tonalità e la musicalità.
Con il tempo abbiamo formato una vera e propria cover band del Liga di ben sei componenti e che si chiama “Gli Stranieri”. Insieme ci divertiamo attraverso serate di musica live nei locali della zona e del circondario e nelle feste di paese riscontrando un buon consenso da parte del pubblico.
Cantare per me è energia e mi serve soprattutto per “ricaricare le batterie”. In quelle due ore circa di spettacolo, libero la mente e mi distacco dai pensieri della quotidianità ma soprattutto mi “trasformo” riuscendo a sentire ed esprimere sensazioni ed emozioni che in altre circostanze mi risulterebbe impossibile percepire e comunicare.
Il Rock del palcoscenico lo reputo quindi una “sana dipendenza” con la quale spero di poter proseguire ancora per molto tempo.”
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