#FEARLESS – senza paura. Non ne hanno avuta le Foxes, non ne ha avuta Claudio Ranieri, King Claudio – come ribattezzato oggi dai giornali di tutto il mondo, celebrando una delle più belle imprese sportive della storia, certo quella più incredibile dello sport britannico.
Il sogno del Leicester – partito per mantenere la categoria – è da ieri sera realtà: decisivo il pareggio di Stamford Bridge tra Chelsea e Tottenham, che permette alle Foxes di festeggiare la loro prima Premier League. Inattesa, impronosticabile: la formazione di Ranieri ad inizio anno aveva le stesse probabilità di vincere il titolo rispetto alla possibilità di vedere David Cameron – il Premier inglese – allenare l'Aston Villa a caccia della salvezza, oppure della dichiarazione di verginità di Hugh Hefner, che – per chi non lo conoscesse – è il fondatore di Playboy. Questo almeno pensavano i bookmarkers, che in Danimarca hanno staccato a tale Claus Guldborg Hansen un assegno da 112500 corone danesi – poco più di 15000 euro – per averne scommessi 10 sul buon esito dell'appuntamento tra Leicester e storia dello sport.
Campioni d'Inghilterra: tutti insieme, tutti uniti – come sempre del resto durante l'anno – le Foxes hanno assistito al più dolce monday night di Premier League a casa Vardy, festeggiando a più non posso il miracolo sportivo appena divenuto storia.
L'anno prossimo in Champions League, da campioni nazionali: una cavalcata strepitosa, che ha in Claudio Ranieri l'immagine di copertina, il leader di un gruppo di tanti perfetti sconosciuti tra rilanciati e scoperti: da Kanté a Vardy, da Mahrez a capitan Morgan. Un capolavoro, o meglio un masterpiece in salsa puramente inglese, che riavvicina al calcio anche chi al calcio non credeva più, e forse pure chi al calcio, fino ad oggi, non aveva mai volto lo sguardo. E questa forse è la vittoria più grande.
Nel servizio l'intervista a Claudio Ranieri, allenatore Leicester City.
LP
Il sogno del Leicester – partito per mantenere la categoria – è da ieri sera realtà: decisivo il pareggio di Stamford Bridge tra Chelsea e Tottenham, che permette alle Foxes di festeggiare la loro prima Premier League. Inattesa, impronosticabile: la formazione di Ranieri ad inizio anno aveva le stesse probabilità di vincere il titolo rispetto alla possibilità di vedere David Cameron – il Premier inglese – allenare l'Aston Villa a caccia della salvezza, oppure della dichiarazione di verginità di Hugh Hefner, che – per chi non lo conoscesse – è il fondatore di Playboy. Questo almeno pensavano i bookmarkers, che in Danimarca hanno staccato a tale Claus Guldborg Hansen un assegno da 112500 corone danesi – poco più di 15000 euro – per averne scommessi 10 sul buon esito dell'appuntamento tra Leicester e storia dello sport.
Campioni d'Inghilterra: tutti insieme, tutti uniti – come sempre del resto durante l'anno – le Foxes hanno assistito al più dolce monday night di Premier League a casa Vardy, festeggiando a più non posso il miracolo sportivo appena divenuto storia.
L'anno prossimo in Champions League, da campioni nazionali: una cavalcata strepitosa, che ha in Claudio Ranieri l'immagine di copertina, il leader di un gruppo di tanti perfetti sconosciuti tra rilanciati e scoperti: da Kanté a Vardy, da Mahrez a capitan Morgan. Un capolavoro, o meglio un masterpiece in salsa puramente inglese, che riavvicina al calcio anche chi al calcio non credeva più, e forse pure chi al calcio, fino ad oggi, non aveva mai volto lo sguardo. E questa forse è la vittoria più grande.
Nel servizio l'intervista a Claudio Ranieri, allenatore Leicester City.
LP
Riproduzione riservata ©
