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Quarta sconfitta consecutiva per un Santarcangelo in piena crisi. Il Padova realizza 3 goal e colpisce 2 pali

2 ott 2017
Quarta sconfitta consecutiva per un Santarcangelo in piena crisi. Il Padova realizza 3 goal e colpisce 2 paliQuarta sconfitta consecutiva per un Santarcangelo in piena crisi. Il Padova realizza 3 goal e colpisce 2 pali
Quarta sconfitta consecutiva per un Santarcangelo in piena crisi. Il Padova realizza 3 goal e colpisce 2 pali - 5 sconfitte su 6 incontri e peggior difesa del campionato per un Santarcangelo irriconoscibile
Per il Presidente del Santarcangelo Brolli tempi duri. Unica consolazione, dettaglio non da poco, è che quello di quest'anno è un campionato senza retrocessioni dirette. Rete di salvataggio non indifferente. Per il resto funziona poco o nulla. Il Santarcangelo battuto a Padova rientra nell'ordine delle cose, ma un Santarcangelo senza anima e senza cuore che si consegna senza colpo ferire non è mai stato nel dna di questa, fino alla scorsa stagione, isola felice. Cosa è successo alla società di Brolli? Perchè rinunciare agli uomini che avevano reso al massimo sotto costo come il tecnico Marcolini o come il duo Bravo-Melini? 5 sconfitte e una vittoria in queste prime 6 giornate, e se non fosse per il disastrato Modena i gialloblu occuperebbero l'ultimo posto in classifica. Siamo solo all'inizio il tempo per riscattarsi c'è, ma l'errore grossolano sarebbe quello di pensare di essere al riparo, in virtù come già detto , della non retrocessione diretta. La partita di Padova ha detto che il 3 a 0 sta stretto alla squadra di Pier Paolo Bisoli che oltre ai 3 goal, Trevisan, Belingheri e Candido ha colpito anche due pali clamorosi e praticamente non ha subito nulla. La porta di Bastianoni è la più battuta in senso assoluto: 16 goal subiti in 6 giornate, ossia 2,6 goal a partita media altissima per una squadra che ha sempre fatto del senso tattico unito al pragmatismo una delle sue maggiori caratteristiche. Difficilissimo per tutti, formazioni blasonate comprese, vincere al Valentino Mazzola, in questo primo scorcio di campionato, al contrario terra di conquista per tutti.
Bebbe Angelini sembra catapultato in una realtà che conosceva molto bene, e che invece oggi, sembra non riconoscere. Cambiare tecnico di fronte a questo quadro sarebbe un alibi per una società straordinaria per tutto quello che ha fatto fino ad oggi. Quello che è stato è stato, ma il presente non sembra essere così energetico.

L.G

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