Parte di buon ora la quinta tappa della Dakar, che punta verso la città cilena di Iquique già dalle 4:45 del mattino. Trasferimento abbondante di 322 km fino a Tocopilla e via alla speciale con neutralizzazione centrale: primi 69 km uguali per tutti, poi 227 per moto e quad, 186 per auto e camion.
Dal bivacco di Antofagasta – dove ieri, alle 18:30 esatte, Etienne Lavigne ha tenuto un discorso di solidarietà rispetto ai fatti di Parigi, incentrato sulla libertà e salutato da un minuto di scroscianti applausi – non è ripartito Carlos Sainz. Ad avere la meglio sul Buggy Peugeot dello spagnolo è stata la fesh-fesh, una sabbia desertica finissima, appiccicosa ed estremamente volatile, che non ha permesso al vincitore dell'edizione 2010 di avvedersi del masso di grosse dimensioni sul quale ha capottato, distruggendo di fatto la sua 2008 DKR, senza conseguenze fortunatamente per pilota e co-driver. Strada spianata a Peterhansel, che chiude il 909 km davanti a tutti.
Nei camion Eduard Nikolaev non ha rivali, riprendendosi la testa della classifica dopo aver infilato il suo secondo successo di tappa nelle cinque sin qui corse. Molto più aperta la lotta nelle due ruote, dove è Marc Coma a piazzare la zampata vincente nella Copiapo-Antofagasta, con speciale di 458 km. Il campione in carica ricuce parzialmente lo strappo dal leader Joan Barreda, distante ancora 10'33''. Niente da fare invece per Francesco Catanese: il pugliese va a rinfoltire la lunga lista dei ritiri a causa di una sospetta frattura allo scafoide in seguito ad una caduta nella terza tappa.
Nessun giallo, infine, legato alla morte di Michal Hernik: il centauro polacco è morto per arresto cardiaco seguito alla disidratazione: questo quanto emerso dall'autopsia voluta dalla magistratura argentina in merito all'inchiesta aperta sul caso.
LP
Dal bivacco di Antofagasta – dove ieri, alle 18:30 esatte, Etienne Lavigne ha tenuto un discorso di solidarietà rispetto ai fatti di Parigi, incentrato sulla libertà e salutato da un minuto di scroscianti applausi – non è ripartito Carlos Sainz. Ad avere la meglio sul Buggy Peugeot dello spagnolo è stata la fesh-fesh, una sabbia desertica finissima, appiccicosa ed estremamente volatile, che non ha permesso al vincitore dell'edizione 2010 di avvedersi del masso di grosse dimensioni sul quale ha capottato, distruggendo di fatto la sua 2008 DKR, senza conseguenze fortunatamente per pilota e co-driver. Strada spianata a Peterhansel, che chiude il 909 km davanti a tutti.
Nei camion Eduard Nikolaev non ha rivali, riprendendosi la testa della classifica dopo aver infilato il suo secondo successo di tappa nelle cinque sin qui corse. Molto più aperta la lotta nelle due ruote, dove è Marc Coma a piazzare la zampata vincente nella Copiapo-Antofagasta, con speciale di 458 km. Il campione in carica ricuce parzialmente lo strappo dal leader Joan Barreda, distante ancora 10'33''. Niente da fare invece per Francesco Catanese: il pugliese va a rinfoltire la lunga lista dei ritiri a causa di una sospetta frattura allo scafoide in seguito ad una caduta nella terza tappa.
Nessun giallo, infine, legato alla morte di Michal Hernik: il centauro polacco è morto per arresto cardiaco seguito alla disidratazione: questo quanto emerso dall'autopsia voluta dalla magistratura argentina in merito all'inchiesta aperta sul caso.
LP
Riproduzione riservata ©
