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Pasolini, per l'80° anniversario esce il libro "Il Paso: re senza corona"

18 lug 2018
Il libro in uscitaPasolini, per l'80° compleanno esce il libro "Il Paso: re senza corona"
Pasolini, per l'80° compleanno esce il libro "Il Paso: re senza corona" - Arturo Rizzoli racconta le imprese su due ruote del leggendario pilota riminese, morto in pista nel...
“Vincere è l'unica cosa che conta”, c'è chi dice. Nulla di più sbagliato, perché a fare la storia dello sport, più che i freddi albi d'oro, sono le emozioni trasmesse al pubblico dai grandi campioni. E Renzo Pasolini è uno di quelli che il palmares magari non l'avrà riempito a fondo, ma che di pomeriggi da libidine ne ha elargiti parecchi, agli appassionati di moto. “Il Paso, re senza corona”: riassunto perfetto di quel che è stato il pilota riminese, ma anche titolo del libro che il giornalista Arturo Rizzoli gli ha dedicato a 80 anni esatti dalla sua nascita, datata 18 luglio 1938. Libro che ne racconta le origini, la tragica morte in pista – a Monza, il 20 maggio 1973 – ma soprattutto le prodezze nelle corse.

“Correva l'anno...” è l'incipit di ben 12 paragrafi, dedicati alle stagioni che l'hanno visto in sella a una moto. Si comincia dal 1958, quando ventenne si lancia nel motocross. Quindi 1962, quando fa di nuovo capolino nel mondo a due ruote prima di fermarsi per altri due anni, nei quali fa il militare e sposa Anna, che gli darà Sabrina e Renzo Stefano. Poi dal 1964 al 1973 si descrive anno per anno, perché sono le stagioni del Motomondiale. 500, poca, e tantissima 250 e 350, perché all'epoca i piloti partecipavano a più categorie contemporaneamente. Al di qua delle Alpi Pasolini porta a casa gli allori, nel circus iridato invece tanto spettacolo – perché il suo stile di guida, tutto istinto e gioco di equilibri, è gioia per gli occhi – e zero tituli. “Paso era un missile in Italia, fuori dai confini però cambiava” scriveva di lui, sminuendolo un po' troppo, Giacomo Agostini. Suo grande rivale di sfide epiche quanto impari, perché le moto di Pasolini – Aermacchi e Benelli – non reggono il confronto con la MV del campionissimo. Ma nonostante ciò – e nonostante la miopia che lo costringe agli occhialoni – il riminese riuscirà a dividersi con Ago i favori del pubblico italiano, e a dargli del filo da torcere. In 350 Paso otterrà 3 terzi e un secondo posto, nel '68 dietro ad Agostini. Nella 250 invece marca sei vittorie e un altro argento iridato, nel '72. A batterlo fu Jarno Saarinen, col quale condividerà la fine nel terribile incidente del GP delle Nazioni dell'anno seguente. Pasolini cade per primo e ne trascina con sé altri 7, lui e il finlandese non si rialzeranno più. Il pilota finisce lì, il portatore sano di emozioni invece non se n'è mai andato e continua a regalarcene, grazie alla penna di chi, 45 anni dopo, ce ne ricorda le gesta.

RM

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