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Secondo turno di Europa League, Mostar–Tre Penne: l’analisi

18 lug 2010
Alla voce Zrinjski Mostar–Tre Penne San Marino va in archivio il 4-1. Da questo punto di vista emerge l’ennesima sconfitta pesante per un rappresentativa sammarinese in Europa. Vivisezionando i 90 minuti, invece, scaturiscono diverse novità. Nell’ordine: il Tre Penne ha affrontato il secondo turno preliminare di Europa League con una sola variante, rispetto all’organico che ha affrontato l’intero campionato: il difensore centrale Raggini. Questo significa che il tecnico Stefano Ceci,oltre ad avere idee, che puntualmente ha tracciato sul campo, ha puntato, e si è fidato totalmente del suo gruppo. Gruppo. Una parola di cui si abusa spesso, ma non sempre è calzante. Nel caso specifico, non da l’esatta sensazione di che cos’è il Tre Penne. Comportamento esemplare, in campo e fuori. Giocatori che seguono rigorosamente il tecnico, il quale, ha le spalle ben coperte da una società, ordinata, competente e organizzata. Con questi presupposti, il club della Capitale biancoazzurra, ha centrato tutti gli obiettivi. E’ arrivato una figura discreta accettando la sfida senza alzare alcuna roccaforte di carta pesta, che prima o dopo è destinata, comunque a crollare. E’ arrivato il gol di Pigneri, a coronamento di un primo tempo di spessore, dove abbiamo assistito a giocate di ottima fattura. Cibelli è già nel giro della Nazionale. Palazzi deve assolutamente risolvere i suoi problemi burocratici per poter indossare la maglia, e Nicola Chiaruzzi è assolutamente pronto per Mazza. Ceci, ha lavorato per il Tre Penne e anche per la Nazionale: impossibile chiedere di più.

Lorenzo Giardi

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