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A 9 mesi dal sisma che ha provocato 250 mila morti e 1 milione e mezzo di senzatetto, ora ad Haiti è emergenza colera

22 ott 2010
A 9 mesi dal sisma che ha provocato 250 mila morti e 1 milione e mezzo di senzatetto, ora ad Haiti è emergenza coleraA 9 mesi dal sisma che ha provocato 250 mila morti e 1 milione e mezzo di senzatetto, ora ad Haiti è emergenza colera
A 9 mesi dal sisma che ha provocato 250 mila morti e 1 milione e mezzo di senzatetto, ora ad Haiti è emergenza colera
Una profonda crisi umanitaria sta attraversando Haiti. E’ l’allarme lanciato dalle Nazioni Unite. Sull’isola, devastata dal terremoto dello scorso gennaio, si è diffusa un’epidemia di colera che ha provocato 135 vittime e 1.500 casi accertati. 9 mesi dopo il sisma che l'ha devastata, provocando 250mila morti e 1milione e mezzo di senzatetto, Haiti sta subendo un'emergenza che sembra non avere fine. La maggior parte delle vittime sono state registrate lungo il corso del fiume Artibonite che attraversa il centro e il nord del Paese. Si tratta di un'epidemia dovuta all'acqua utilizzata nelle case di quelle regioni, ha detto il direttore del ministero della Sanità di Haiti. Alcune persone sono morte nelle proprie abitazioni mentre diverse centinaia sono state ricoverate. Le Nazioni Unite denunciano la crisi umanitaria che il Paese sta attraversando. Stando alle stime un milione e trecento mila persone, tra chi ha perso la casa durante il terremoto e chi è sfuggito all'estrema povertà accentuata dal sisma vivono tuttora in campi provvisori. Hanno necessità di avere un riparo ma anche altri bisogni urgenti come l'accesso all'assistenza sanitaria, all'acqua, ai servizi igienici e all'istruzione, per garantire un trattamento uniforme tra chi vive nelle tende e chi no. Il segretario generale dei Diritti Umani degli Sfollati, fa notare l'urgenza di lanciare il processo di ricostruzione. Il governo di Haiti deve applicare un piano su come offrire soluzioni durature per chi abita nei campi e i Paesi donatori devono continuare a finanziare l'assistenza sanitaria e le attività di difesa fino a quando non si faranno progressi verso soluzioni durature e sostanziali.

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