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Amatrice un mese dopo, il sindaco: "Lotterò affinché non diventi un'attrazione turistica dell'orrido"

24 set 2016
Amatrice un mese dopo il terremotoAmatrice un mese dopo, il sindaco: "Lotterò affinché non diventi un'attrazione turistica dell'orrido"
Amatrice un mese dopo, il sindaco: "Lotterò affinché non diventi un'attrazione turistica dell'orrido" - A trenta giorni dal sisma siamo tornati nel Comune: aree di accoglienza ancora perfettamente funzion...
E' ancora emergenza nelle zone colpite dal terremoto. Noi abbiamo visitato Amatrice, dove il sindaco preme affinché i campi tenda di prima accoglienza siano smontati prima possibile e dove, dice, “lotterò perché il mio borgo non diventi un'attrazione turistica dell'orrido”.

Amatrice è ancora un posto completamente distrutto. Lo testimonia la “zona rossa” dove siamo potuti entrare grazie ai vigili del fuoco che in questi giorni accompagnano i cittadini nelle loro case per ritrovare alcuni effetti personali che vorrebbero salvare.
Nella zona rossa il silenzio è spettrale. Il cuore della città non c'è più. Guardando le case si ha l'impressione di un peso enorme che, dall'alto, le abbia schiacciate. E l'impressione non è del tutto errata. I tetti non hanno retto al peso del cemento armato. Il famoso hotel Roma, finito di demolire proprio dai vigili del fuoco, è solo un cumulo di sassi.
Anche alcune case apparentemente in condizioni migliori, dovranno essere demolite, perché gravemente lesionate. I residenti vengono informati di volta in volta sulla condizione della loro casa, man mano che queste vengono visionate. Di 4.700 abitazioni visitate dai vigili del fuoco, la metà è stata dichiarata inagibile.
Alcune case, dopo il sisma, sono rimaste senza la protezione delle pareti, esposte agli occhi di chi passa, quasi a violare una privacy che non esiste più.
Al cimitero, in parte distrutto, non si possono acquistare fiori, ma qualcuno li ha lasciati a disposizione di tutti.
Il cuore della città è diventato il Coc, centro operativo comunale, dove incontriamo il sindaco, Sergio Pirozzi: stanchissimo, dal 24 agosto non si è mai fermato, e non solo per il terremoto, perché oggi ad Amatrice ci sono più giornalisti e forze dell'ordine provenienti da tutta Italia, che residenti. Alcuni infatti hanno già lasciato il Comune per andare negli alberghi sul lungomare, a San Benedetto, altre sono rientrate nelle case agibili. Ma i campi tenda funzionano ancora perfettamente. Sono le aree che il sindaco vorrebbe rimuovere prima possibile, per lasciar posto a quella che chiama Amatrice “a tempo”.
Smentisce anche la notizia per cui, dopo il sisma, c'è stato un boom di richieste di residenza per ottenere risarcimenti non dovuti.

Francesca Biliotti

Nel video le interviste a Luca Cari, responsabile comunicazione Vigili del Fuoco; Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice

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