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Colpire chi racconta, una riflessione sul caso Khashoggi

17 ott 2018
Lirio Abbate sulla morte di KhashoggiColpire chi racconta, una riflessione sul caso Khashoggi
Colpire chi racconta, una riflessione sul caso Khashoggi - Intervista a Lirio Abbate, giornalista da anni sotto scorta
‘Sono solo un giornalista indipendente che usa la penna per il bene del suo paese’” a chi lo definiva dissidente, Jamal Khashoggi rispondeva così. Il futuro dell'intesa tra Riad e Washington garantisce visibilità mediatica  all'indagine sulla scomparsa del giornalista saudita inviso al principe ereditario, così come  i particolari raccapriccianti sulle modalità dell'omicidio, dentro il consolato saudita ad Instanbul. Proprio un anno fa l'omicidio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia. Chi teme la verità continua a colpire chi racconta, con modalità diverse ma con lo stesso obiettivo: fare chiudere il taccuino, per sempre.

Lirio Abbate, vice direttore de L'Espresso vive da anni sotto scorta  per essersi sempre occupato di mafia e ha subito diverse intimidazioni per aver scoperto prima degli inquirenti, delle infiltrazioni criminali a Roma «Non erano eroi, ma giornalisti» è  il reading teatrale che sta portando in giro per l'Italia.

Nel video l'intervista a Lirio Abbate.

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