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Consumi energetici: i dati dell’Azienda di Stato per i Servizi

28 gen 2010
Consumi energetici: i dati dell'Azienda di Stato per i Servizi
Consumi energetici: i dati dell'Azienda di Stato per i Servizi
L’attenzione verso l’ambiente misura il grado di civiltà di un Paese e quella del risparmio energetico è sicuramente una delle sfide più pressanti che cittadini, aziende e istituzioni sono chiamati ad affrontare. Naturalmente anche a San Marino che tra l’altro, nell’ultima sessione consiliare, ha finalmente ratificato il protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici. In ritardo invece l’applicazione della legge del 2008, quella che include il Piano Energetico Nazionale; in vigore la normativa sull’efficienza energetica degli edifici; ma la maglia nera degli sprechi spetta ancora allo Stato per la mancata conversione a metano delle caldaie, tuttora a gasolio, di 59 immobili pubblici, con un costo di oltre 500mila euro.
Clima e crisi economica poi incidono, l’uno al rialzo e l’altra al ribasso, sull’andamento generale dei consumi nel Paese. Per quanto riguarda il gas ad uso abitativo, nell’ultimo trimestre del 2009 il consumo è aumentato di circa 1 milione di metri cubi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. "L’inverno rigido – spiegano dall’Azienda dei Servizi – ha indotto ad un maggior riscaldamento delle case; mentre per le attività produttive i consumi - che normalmente registrano un aumento fisiologico da un anno all’altro - sono invece stabili (circa 35 milioni di metri cubi), per colpa della recessione che ha costretto molte aziende alla chiusura o ad orari ridotti". Consumi aziendali costanti nel 2009 anche per l’energia elettrica con 200 milioni di kilowattora; aumentano invece durante il periodo estivo quelli civili per l’installazione e l’utilizzo più frequente di condizionatori d’aria (circa 3 milioni di kilowattora in più rispetto all’estate 2008). Nessuna variazione di rilievo nell’impiego di acqua grazie alla politica di contenimento promossa dall’AASS. Ad uso civile circa 2 milioni i metri cubi consumati, mentre a livello produttivo siamo sui 2 milioni e 500mila metri cubi.

Silvia Pelliccioni

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