I sammarinesi sono un po’ spreconi. Il consumo di acqua al giorno si aggira sui 400 litri a fronte di una media europea che si ferma a 180. Sulla media, secondo l’Azienda di Stato per i Servizi, incidono irrigazione di prati e giardini e ricambio di acqua nelle piscine.
E’ una delle curiosità emerse dal convegno “Alle Fonti dell’acqua” durante il quale gli ingegneri dello Studio Beta, cui l’AASS ha affidato una indagine, hanno presentato il Progetto H20, un Piano d’azione per il miglioramento dei servizi idrici in Repubblica. Tra gli elementi presi in esame, con proiezione fino al 2030, fonti di approvvigionamento, sistema di distribuzione ed insieme dei fabbisogni per i diversi usi nei diversi periodi dell’anno. In uno scenario che vede da una parte il prelievo del 65% del fabbisogno della Repubblica dal fiume Marecchia, in territorio italiano, e dall’altro una tendenza dei consumi al rialzo, con un incremento del 13%, la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento diventa dunque fondamentale. Tra le ipotesi formulate quelle più accreditata prevede la realizzazione di un invaso sul Rio San Marino di capacità fino a 1 milione di metri cubi: la spesa complessiva, spalmata su tutta la durata del piano e cioè fino al 2030, si aggira attorno ai 50 milioni di euro.
Il Piano ipotizza inoltre una serie di interventi necessari per la soluzione di altre criticità emerse, tra i quali interventi per la soluzione delle cosiddette ‘acqua rosse’.
E’ una delle curiosità emerse dal convegno “Alle Fonti dell’acqua” durante il quale gli ingegneri dello Studio Beta, cui l’AASS ha affidato una indagine, hanno presentato il Progetto H20, un Piano d’azione per il miglioramento dei servizi idrici in Repubblica. Tra gli elementi presi in esame, con proiezione fino al 2030, fonti di approvvigionamento, sistema di distribuzione ed insieme dei fabbisogni per i diversi usi nei diversi periodi dell’anno. In uno scenario che vede da una parte il prelievo del 65% del fabbisogno della Repubblica dal fiume Marecchia, in territorio italiano, e dall’altro una tendenza dei consumi al rialzo, con un incremento del 13%, la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento diventa dunque fondamentale. Tra le ipotesi formulate quelle più accreditata prevede la realizzazione di un invaso sul Rio San Marino di capacità fino a 1 milione di metri cubi: la spesa complessiva, spalmata su tutta la durata del piano e cioè fino al 2030, si aggira attorno ai 50 milioni di euro.
Il Piano ipotizza inoltre una serie di interventi necessari per la soluzione di altre criticità emerse, tra i quali interventi per la soluzione delle cosiddette ‘acqua rosse’.
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