L'annuncio – che ha del clamoroso – di Kim Jong-un, è stato fatto al termine della riunione del Comitato centrale del partito dei lavoratori. “Non c’è più bisogno di test nucleari o di test missilistici – ha detto il giovane leader nordcoreano, parlando alla nazione -. E chiuderemo anche il sito dei test nucleari nel nord del Paese”. Tutto ciò alla vigilia dell’incontro con il Presidente della Corea del Sud, Moon Jae in – che aveva da subito privilegiato una linea dialogante con Pyongyang -, e in vista dello storico vertice con Donald Trump, entro i primi di giugno. Rispetto a qualche mese fa, quando si era ormai prossimi ad una escalation devastante, si apre dunque una nuova fase. L'inquilino della Casa Bianca, come di consueto, ha commentato su twitter la svolta di Kim Jong-un. “E' una notizia molto buona per la Corea del Nord e per il mondo – ha scritto Trump -. Grande progresso. Ansioso per il nostro summit”. Soddisfatto anche il segretario generale dell'ONU, Guterres. Maggiore cautela da parte dell'alleato strategico, degli Stati Uniti, nell'Estremo Oriente. “Giudichiamo l'annuncio come una risoluzione positiva – ha sottolineato il premier giapponese Shinzo Abe -, ma le politiche del nostro governo non cambieranno fino a quando non vedremo l'irreversibilità del processo di denuclearizzazione della penisola coreana”; da qui la decisione di continuare il monitoraggio sulle attività militari di Pyongyang. L'incontro tra i presidenti delle due Coree è stato programmato per la prossima settimana: la prima volta dopo 11 anni. Tra i punti in discussione vi sarebbe la denuclearizzazione della Corea del Nord, e lo stop alle pressioni per il ritiro delle truppe statunitensi dalla Penisola.
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