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Diffamazione a mezzo "Facebook"

17 apr 2014
Diffamazione a mezzo "Facebook"Diffamazione a mezzo "Facebook"
Diffamazione a mezzo "Facebook" - Occhio agli insulti, anche se “vaghi”, attraverso i social network. Può scattare la denuncia e la co...
Occhio agli insulti, anche se “vaghi”, attraverso i social network. Può scattare la denuncia e la condanna per “diffamazione”, come dimostra una recente sentenza della Cassazione.

“Attualmente defenestrato a causa dell'arrivo di un collega sommamente raccomandato e leccaculo”. Per aver scritto sul proprio profilo facebook questa frase un maresciallo della guardia di finanza é stato condannato per diffamazione in terzo grado. Condanna definitiva, dunque, che farà giurisprudenza. Non secondario il fatto che il profilo del maresciallo fosse aperto a tutti e non solo ai suoi amici di facebook. Questo dettaglio ha fatto scattare l'aggravante, perchè lo scritto diffamatorio era accessibile ad una platea sconfinata. Se lo stesso maresciallo avesse detto le stesse parole al bar, anziché scriverle su facebook, probabilmente non sarebbe successo nulla. Di certo la normativa che regola queste controversie in Italia è ancora carente. E lo è anche a San Marino. Sul titano, inoltre, manca anche una previsione specifica che sanzioni espressamente la violazione della privacy informatica

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