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Di giorno studenti, di notte camerieri

18 ago 2009
Di giorno studenti, di notte camerieri
Di giorno studenti, di notte camerieri
Lavorare per studiare. Un compromesso per chi non può permettersi l’università. Non è facile fare coincidere le due cose, e soprattutto occorre sapersi organizzare ottimizzando al massimo i tempi di studio. Ma molti non hanno alternative se vogliono laurearsi. Per questo esercito di giovani intraprendenti la parola d’ordine è part-time o stagionale. A dispetto di chi dipinge gli italiani come un popolo di sfaticati figli di papà, da una recente statistica emerge che almeno il 65% degli studenti ha svolto un’attività lavorativa duranti gli anni di università. Di giorno piegati sui libri, di notte camerieri nei pub. E’ questo il mestiere più gettonato, in ristoranti o locali notturni. Poi ci sono i call center, o lavori di promoter in centri commerciali e supermercati. Un 6% preferisce gestire il proprio tempo con maggiore elasticità, facendo volantinaggio, ripetizioni o – nel caso di donne – le babysitter. Gli studenti lavoratori si trovano soprattutto al sud - il 40% - e al centro, 36%. Ogni regione ha una sua professione prediletta. A Milano il cameriere, a Roma spopola il call center, a Napoli il volantinaggio. La maggior parte degli studenti dedica a questi lavoretti fino a 15 ore settimanali. Una curiosità: gli studenti part-time sono, in particolare, gli appartenenti alle facoltà umanistiche.

Monica Fabbri

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