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Migranti: "Lavori socialmente utili", nuovo piano Minniti

16 gen 2017
Migranti ai lavori socialmente utiliMigranti: "Lavori socialmente utili",  nuovo piano Minniti
Migranti: "Lavori socialmente utili", nuovo piano Minniti - La proposta del ministro dell'Interno Minniti verrà presentata mercoledì al Parlamento, insieme alla...
"Chi chiede asilo dovrà lavorare, servizi socialmente utili in cambio dello status di rifugiato". Dovrebbe partire da qui il ministro dell'Interno Marco Minniti nel nuovo piano migranti che presenterà al Parlamento mercoledì.
Nel 2017 si è già toccato il record di sbarchi: 729 nei primi 12 mesi dell'anno. Lo stesso giorno verrà sentito dal Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, e in materia di immigrazione, il Vice Direttore di Europol, Wil van Gemert.
Il ministro Minniti parlerà, invece, alla Commissione Affari costituzionali, nell'ambito di un progetto che coinvolge Regioni e Comuni. La maggiore novità è quella che prevede la possibilità che i richiedenti asilo vengano impiegati in lavori socialmente utili, non su base volontaria, ma obbligatoriamente. Saranno previste convenzioni anche con aziende.
A due mesi dall'arrivo, l'immigrato riceverà un permesso provvisorio, in attesa che la sua identità sia verificata. Così il richiedente asilo sarà accolto  in progetto di protezione internazionale Sprar e il sindaco del comune ospitante offrirà opportunità di lavori socialmente utili. C'è da superare, però, l'ipotesi retribuzione, che al momento rappresenta uno scoglio. Cambieranno nome in Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) i vecchi Cie. "I nuovi centri non avranno nulla a che fare con i vecchi, avranno governance trasparente e un potere esterno rispetto alle condizioni di vita all'interno", assicura. Si parla di centri piccoli, fuori dai centri cittadini e vicini a infrastrutture come gli aeroporti, da 80-100 posti, uno per regione, escludendo Valle d'Aosta e Molise, per un totale di 1.500-1.600 ospiti, non migranti senza permesso di soggiorno, ma sospetti criminali. All'interno sarà presente la figura di un garante per verificare il rispetto dei diritti e delle procedure. Poliziotti impiegati per le identificazioni, ma la sorveglianza spetterebbe all'esercito.
Tra le altre novità del piano immigrazione firmato Minniti ci sono: la riduzione a un solo grado di appello nel caso di bocciatura della domanda di asilo; gli accordi con i Paesi di provenienza; aumento del numero dei Comuni che danno accoglienza tramite incentivi (500 euro a migrante già stanziati). Proposta di modifica anche sul reato di clandestinità. Nel video l'intervista a Luigi Pizzi, prefetto Pesaro-Urbino.

VA

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