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Non accenna a placarsi la tempesta diplomatica scatenata dalle rivelazioni di Wikileaks

1 dic 2010
Non accenna a placarsi la tempesta diplomatica scatenata dalle rivelazioni di Wikileaks
Non accenna a placarsi la tempesta diplomatica scatenata dalle rivelazioni di Wikileaks
La Casa Bianca smentisce: il Segretario di Stato Hillary Clinton non ha mai dato, ad alcun diplomatico americano, l’ordine di “spiare”, né di controllare i funzionari Onu. La questione è al centro delle richieste di dimissioni avanzate alla Clinton, dal leader del sito Julian Assange. Un invito a dimettersi giudicato “ridicolo” e “assurdo” dalla Casa Bianca. Intanto, l’attivista australiano ha presentato appello contro il mandato d'arresto internazionale spiccato in Svezia nei suoi riguardi, per violenza e molestie sessuali. I fedelissimi di quello che si definisce il “James Bond della contro-informazione”, intanto, lavorano imperterriti. Così, dagli oltre 250.000 documenti “rubati” alla diplomazia internazionale, si continuano ad estrarre affermazioni scomode e accordi proibiti. Il prossimo obiettivo saranno le Banche. Difficile capire se il polverone alzato dalle rivelazioni di Wikileaks cambieranno veramente gli equilibri mondiali. Per il momento il premier italiano Silvio Berlusconi, incurante dei sospetti rivelati dal sito, è volato in Russia, pronto a sedersi nuovamente al tavolo “con gli amici russi”.

Alessandra Cicali

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