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Operazione "Eclisse" della GdF di Rimini: quattro arresti e sequestri per cinque milioni di euro

25 mar 2010
Operazione "Eclisse" della GdF di Rimini: quattro arresti e sequestri per cinque milioni di euro
Operazione "Eclisse" della GdF di Rimini: quattro arresti e sequestri per cinque milioni di euro
Giuseppe Palermo, secondo la procura di Rimini, sarebbe il dominus di un complicato intreccio che la Guardia di Finanza ha smascherato al termine di lunghe e laboriose indagini, tra Rimini, la Calabria, la Campania. Indagini che verranno estese anche alla Repubblica di San Marino mediante una rogatoria internazionale che è in procinto di essere inviata.
Palermo, pur non avendo alcun titolo di studio, si faceva chiamare “Dottore” e girava con una fiammante Audi A6 targata Rsm. Era un sorvegliato speciale per precedenti pendenze con la giustizia e quindi gli era interdetta qualsiasi attività di carattere imprenditoriale. Per aggirare questo limite si è servito di tre donne-prestanome che hanno costituito tre società: un’anomina (I.C.C. le iniziali, sede a Dogana, capitale sociale 258mila euro) e la Srl Elephant (con domicilio fiscale al Consolato di San Marino a Rimini) a San Marino, e una Srl a San Clemente dove risiedeva. L’organizzazione operava nel settore dei rifiuti pericolosi e speciali: filtri dell’olio di mezzi pesanti che venivano convogliati e smaltiti nella sede distaccata a Crotone in Calabria dove la società facente capo a Giuseppe Palermo era riuscita ad accreditarsi, presso le autorità competenti, grazie a fidejussioni falsificate, millantando l’appartenenza al gruppo Q8 Italia e inesistenti collaborazioni con l’Università di Bologna.
Durante le indagini e con l’ausilio delle intercettazioni, la Guardia di Finanza ha scoperto che Palermo era in affari, mediante un intermediario riminese, con due usurai di Afragola, uno dei quali residente a Rimini e titolare della Sodano Group. Gruppo che, all’epoca dei fatti, gestiva due lussuosi alberghi: uno a Cattolica, l’altro a Cesenatico. Palermo è in carcere a Catanzaro, l’intermediario e un usuraio sono in carcere a Rimini, mentre l’altro usuraio è recluso a Poggio Reale. Tra i quattordici indagati anche un sammarinese, M.Z. le iniziali di 33 anni.

Luca Salvatori

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