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Il Papa in Emilia: "Ho sentito il bisogno di essere fra voi"

26 giu 2012
Il Papa in Emilia: "Ho sentito il bisogno di essere fra voi"Il Papa in Emilia: "Ho sentito il bisogno di essere fra voi"
Il Papa in Emilia: "Ho sentito il bisogno di essere fra voi" - -
Ai terremotati dell’Emilia la carezza del Papa. Fin dai primi giorni, dice Benedetto XVI, vi sono stato sempre vicino con la preghiera e con l'interessamento. Ma quando ho visto che la prova era diventata più dura, ho sentito più forte il bisogno di venire di persona in mezzo a voi. A Rovereto di Novi il Papa abbraccia idealmente i colpiti dal sisma e racconta che avrebbe voluto visitare i terremotati già di ritorno da Milano, all'inizio del mese, per l'Incontro Mondiale delle Famiglie. Sapevo, dice, che oltre a patire le conseguenze materiali, eravate messi alla prova nell'animo, per il protrarsi delle scosse, anche forti, come pure dalla perdita di alcuni edifici simbolici dei vostri paesi, e tra questi in modo particolare di tante chiese. Come nel dopoguerra l'Italia è stata ricostruita anche grazie alla fede di tanta gente e alla solidarietà di molti, così oggi il Papa invita gli emiliani che – dice - "tutti gli italiani stimano per umanità e socievolezza, laboriosità unita alla giovialità", a restare fedeli alla propria storia, cultura e vocazione di gente fraterna e solidale. Benedetto XVI ha voluto lanciare un forte appello alle istituzioni, ad ogni cittadino ad essere, pur nelle difficoltà del momento, come il buon samaritano del Vangelo che non passa indifferente davanti a chi è nel bisogno, ma, con amore, si china, soccorre, rimane accanto. “Teniamo botta” c’è scritto sulle magliette indossate dai bambini che salutano il Papa. E il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani ripete: “In Emilia c'é una comunità che pure tra tante difficoltà e disagi vuole essere solidale al lavoro, che non cede alla disperazione e al lutto. Una comunità che guarda avanti e vuole costruire qualcosa per il domani, meglio di ieri. Con sempre più identità. Con qualità, umanità, passione. Perciò - ha spiegato rivolgendosi a Benedetto XVI - vogliamo ridare vita ai nostri luoghi, a una terra che ci ha dato tanto. Lo vogliamo fare presto e con ordine, insieme ai sindaci, ai cittadini, rispettando le regole, ma senza burocrazia.

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