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Ucraina: parlamento approva legge su "reintegrazione del Donbass"

20 gen 2018
Victoria PolischukUcraina: parlamento approva legge su "reintegrazione del Donbass"
Ucraina: parlamento approva legge su "reintegrazione del Donbass" - La corrispondenza settimanale di Victoria Polischuk
Il ciclone freddo è arrivato in Ucraina. A causa del cattivo tempo, della neve e dei forti venti, sono rimasti senza elettricità 737 insediamenti in 10 regioni dell'Ucraina. Più di 4.000 punti di riscaldamento sono stati organizzati nel Paese. A causa della forte concentrazione di camion si registrano rallentamenti sulla strada Kiev-Odessa. In ogni caso la situazione negli aeroporti è regolare. Nuova tempesta nei rapporti tra Ucraina e Russia. Il 18 gennaio, il Consiglio ha supportato la legge per il termine dell'occupazione e la reintegrazione del Donbass. Secondo la legge la Russia è considerata Paese invasore. Allo stesso tempo, durante l'occupazione, sono state utilizzate unità regolari delle Forze Armate; le attività dell'amministrazione di occupazione sono in contraddizione con le norme umanitarie internazionali e dunque illegali. Secondo il documento, le operazioni di antiterrorismo possono essere completate insieme all'introduzione di uno stato d'emergenza militare. I russi non hanno gradito il termine “aggressori”. Il Ministro agli Esteri russo ha affermato che l'adozione, da parte della Verkhovna Rada dell'Ucraina, del “programma per la reintegrazione del Donbass”, potrebbe costituire l'inizio di una nuova guerra. A loro avviso l'adozione di questo documento impedirà la soluzione del conflitto nell'est dell'Ucraina. Da sottolineare che il Parlamento non ha supportato gli emendamenti sul diritto, dei servizi di sicurezza, di ascoltare le telefonate, e controllare i social network degli utenti, senza una decisione della Corte; e sulla rottura delle relazioni diplomatiche con la Russia. Allo stesso tempo il “Blocco di Opposizione” ha proposto un decreto per bloccare il “programma per la reintegrazione del Donbass” fino al prossimo meeting plenario del 6 febbraio. Dall'Ucraina Victoria Polischuk

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