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Ucraina: una settimana difficile a Debaltseve

21 feb 2015
Ucraina: una settimana difficile a DebaltseveUcraina: una settimana difficile a Debaltseve
Ucraina: una settimana difficile a Debaltseve - "I commissari OSCE riferiscono che al sesto giorno dopo il cessate il fuoco in Donbass, la situazion...
"I commissari OSCE riferiscono che al sesto giorno dopo il cessate il fuoco in Donbass, la situazione resta fuori controllo. I membri della missione internazionale non sono potuti entrare in Debaltseve poiché i militanti non hanno dato loro sufficienti garanzie di sicurezza.
Stanotte hanno sparato 10 volte su Mariupol, anche un nuovo convoglio umanitario ha attraversato il confine dalla parte russa. L'estrazione di armi pesanti dalla linea di confine, secondo il Protocollo di Minsk, si suppone sia iniziato dal 12 febbraio. Inoltre, l'accordo prevedeva dal 15 febbraio un cessate il fuoco da nord e lo scambio di tutti i prigionieri. Ma questo accordo è stato ripetutamente violato, i combattimenti sono continuati, le forze di sicurezza ucraine e combattenti filo-russi si sono accusati a vicenda di violare la tregua. Il 18 febbraio l'esercito ucraino ha cominciato a lasciare Debaltseve, circondata da militanti. Si parla di circa tremila soldati e 200 veicoli. Stavano lasciando la città sotto costante bombardamento, secondo i dati ufficiali, sei soldati sono stati uccisi, più di 150 sono rimasti feriti. "La motivazione alla base della mia decisione su Debaltseve è quella di salvare la vita dei nostri militari" ha detto il presidente Poroshenko. Ha ribadito di essere orgoglioso dei soldati ucraini. Poi, ha discusso la missione di pace delle Nazioni Unite in Ucraina
con i presidenti di Francia e Russia e la cancelliera tedesca durante i negoziati a Minsk, ipotizzando che l'accordo di pace potrebbe non essere attuato.
In questi giorni, la maggior parte dei club hanno cancellato i programmi di intrattenimento. Ieri migliaia di persone si sono raccolte a Kiev in Piazza Indipendenza per commemorare l'anniversario della rivoluzione della dignità e della memoria, denominata “Cento in Cielo”, nel ricorso di coloro che sono stati uccisi lo scorso anno".

dalla corrispondente
Viktoria Polishchuk

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