Logo San Marino RTV

Ancona: operazione Fantafarma, frode fiscale internazionale per oltre 30mln di euro

16 gen 2015
Ancona: operazione Fantafarma, frode fiscale per oltre 30.000.000 di euroAncona: operazione Fantafarma
Ancona: operazione Fantafarma - frode fiscale internazionale per oltre 30mln di euro Rogatorie a San Marino, Regno Unito e Cipro
La Guardia di finanza di Ancona ha scoperto una frode fiscale transnazionale per oltre 30.000.000 di euro. Sette le persone indagate nell'operazione 'Fantafarma', alle quali sono stati sequestrati beni- tra conti correnti e abitazioni in tutta Italia - per un milione e mezzo di euro. Alla base del raggiro, false fatture emesse per simulare la compravendita di prodotti farmaceutici tra società italiane ed estere. Ad agire, secondo le fiamme gialle, una vera e propria associazione per delinquere da tempo radicata nel tessuto economico marchigiano e smascherata dopo ben due anni di indagini. Le indagini sono iniziate quando, al termine di alcune verifiche fiscali, gli investigatori hanno scoperto operazioni commerciali, del tutto fittizie, ideate per consentire agli indagati di 'caricare' nelle dichiarazioni dei redditi e Iva costi di acquisto mai sostenuti, per importi milionari. Gli accertamenti sono proseguiti attraverso intercettazioni telefoniche, perquisizioni, indagini bancarie, sopralluoghi e richieste di rogatorie internazionali nel Regno Unito, a Cipro e nella Repubblica di San Marino. La mole di documentazione acquisita ha permesso di confermare che i farmaci erano movimentati solo sulla carta e mai, effettivamente, acquistati dalle società nazionali ed estere. Queste ultime, in particolare, erano semplici recapiti di facciata, privi di uffici, attrezzature, depositi e strumentazioni e i relativi conti correnti bancari sono stati utilizzati come strumento per spostare all'estero le ricchezze derivanti dai reati. Il piano, però, si è incrinato quando i finanzieri hanno posto l'attenzione sulla palese anti-economicità delle compravendite di prodotti farmaceutici attraverso i canali esteri, anziché attraverso gli ordinari circuiti di rifornimento nazionali. Inoltre, per incrementare l'ammontare dei costi da portare in deduzione, gli indagati hanno 'gonfiato' le provvigioni riconosciute ai vari agenti commerciali e finto di attuare servizi di pubblicità, marketing e deposito di farmaci.

Riproduzione riservata ©