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Rimini: arrestati due spacciatori e un latitante

18 gen 2013
Rimini: arrestati due spacciatori e un latitanteRimini: arrestati due spacciatori e un latitante
Rimini: arrestati due spacciatori e un latitante - Tre arresti in poche ore a Rimini. Sono finiti nella rete dei Carabinieri due spacciatori stranieri,...
Il capillare controllo del territorio premia i Carabinieri. Nel tardo pomeriggio di ieri fermata al casello di Rimini sud una Toyota Yaris guidata da un albanese di 29 anni, Armando Kurtaj, con a bordo la madre e la sorella. Da una prima ispezione del veicolo e addosso al conducente sono subito saltati fuori 2 grammi di marijuana, cosa che ha indotto i militari ad approfondire la perquisizione: prima sul veicolo stesso - trovato nel vano motore un borsone con dentro altra marijuana, mezzo chilo - poi nell'abitazione della madre, a San Giuliano. Lì, ancora 39 grammi di cocaina più quattro dosi già confezionate, e due bilancini di precisione. Kurtaj, nullafacente pregiudicato, è stato quindi arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio. Scagionate la madre e la sorella. La stessa sera, mentre si occupavano dell'albanese, i Carabinieri hanno adocchiato anche un maghrebino, già conosciuto nell'ambiente dello spaccio, che si aggirava in zona con fare sospetto. Anche lui controllato, è stato sorpreso con un panetto di hashish di 98 grammi e una dose di cocaina. Una volta in manette, il ventenne Mohamed Amine Klaifi, ha stupito i militari per il suo commento: “Marescià...arrestatemi pure, basta che mi fate tornare a casa in Tunisia!”. All'alba invece le manette sono scattate ai polsi di Giambattista Di Lecce, 30enne pugliese da anni domiciliato a Rimini. L'uomo, rintracciato mentre dormiva in un residence frequentato da gente di malaffare, nel maggio 2012 era già stato arrestato per il furto di 11 tv lcd in un hotel. Di lì a poco però ottenne i domiciliari presso una comunità di San Leo nella quale non si presentò mai, rendendosi da allora irreperibile. Fino a stamattina. Ora per lui si sono riaperte le porte del carcere.

Silvia Pelliccioni

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