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Rimini: violenza sessuale di gruppo e rapina; in manette due trans peruviane

22 ott 2018
La conferenza stampa dei CarabinieriRimini: violenza sessuale di gruppo e rapina; in manette due trans peruviane
Rimini: violenza sessuale di gruppo e rapina; in manette due trans peruviane - Nel servizio le <strong>interviste </strong>al <strong>Cap. Sabato Landi (Comandante Nucleo Operativ...
Agivano in gruppo; palpeggiando la vittima, per distrarla. Una vera e propria “batteria”, quella individuata dai Carabinieri di Rimini; formata da transessuali peruviane, che arrotondavano quanto guadagnato prostituendosi, mettendo a segno rapine. La prima a maggio, quando si intrufolarono in un'auto, ferma in Via Flaminia, e – dopo aver tentato un approccio sessuale - sfilarono un costoso Rolex dal polso del conducente. Il colpo successivo a luglio, in un locale notturno: in questo caso si impossessarono del braccialetto di un turista. Efficace l'azione dei militari: in questi mesi – infatti - era stato creato un fascicolo fotografico, delle transessuali che si prostituiscono in zona; le vittime hanno identificato due peruviane, di 28 e 34 anni, clandestine. Ancora ricercata una terza trans. In conferenza stampa anche la presentazione di un'operazione dei Carabinieri di Riccione, che ha portato all'arresto di due ucraini di 32 e 40 anni. Il più giovane sarebbe responsabile di almeno 16 furti, tra Ravenna e Pesaro, di mercedes di grossa cilindrata. Residente a Rimini; una laurea in ingegneria, e un lavoro come operaio. Dopo aver individuato l'auto da rubare, si recava sul posto – da solo – in sella ad una bicicletta pieghevole. Poi, tramite una centralina elettronica, ricreava la chiave di accensione. Una volta aperta l'auto, con la massima tranquillità, piegava la bici, la metteva nel bagagliaio e se ne andava. Ma il “gioco” è finito quando il complice 40enne è stato arrestato mentre tentava di lasciare Rimini, per l'Ucraina, a bordo di una delle Mercedes rubate. Per lui l'accusa è di riciclaggio; mentre l'ingegnere dovrà rispondere di furto e ricettazione. La banda aveva a disposizione anche un carro attrezzi. 12 le auto di lusso recuperate dai militari: tutte con numero di telaio contraffatto e documenti falsificati. Sarebbero finite in Paesi dell'Est Europa. I carabinieri le hanno restituite ai legittimi proprietari: alcuni erano stranieri, in vacanza quest'estate a Riccione.

Nel servizio le interviste al Cap. Sabato Landi (Comandante Nucleo Operativo CC Rimini) e al Ten. Cosimo De Falco (Comandante Nucleo Operativo CC Riccione)

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