La ripresa del dialogo fra i vertici di Banca Centrale e Bankitalia non può che fare piacere agli istituti bancari e finanziari sammarinesi. Soprattutto è stato apprezzato il rapporto paritario fra le due istituzioni. Da tempo, infatti, viene chiesto lo stesso trattamento. Ma come è stata accolta la notizia dell’addio al memorandum d’intesa? “Se significa aprire tavoli specifici di volta in volta, stipulando accordi separati, va tutto bene – dice il Presidente di Assofin Stefania Lazzari -, ma se – avverte - comporta che non si farà più niente allora la situazione è drammatica, vuol dire che è stato sbagliato tutto.” Insomma, l’importante è arrivare ad un obiettivo, ed Assofin si augura che uno dei primi tavoli di lavoro congiunti riguardi la definizione di criteri e regole per consentire al sistema sammarinese di operare in territorio italiano. C’è anche un paradosso: il sistema bancario sammarinese non conosce i contenuti del memorandum. In pratica ne ha sentito parlare ma non lo ha mai visto. Difficile, quindi, dare un giudizio anche se non tutti sono convinti che lavorare di volta in volta su tavoli specifici sia la soluzione migliore. Poi c’è la questione “centrale rischi”, che – ha sottolineato Clarizia – è cara ad entrambe le realtà. Il Presidente Abs sottolinea l’interesse delle banche sammarinesi a farla e modularla sulle proprie esigenze. “Abbiamo bisogno di risolvere in primis i nostri problemi, poi, magari, ci occuperemo anche di quelli italiani" – dice Pierpaolo Fabbri. Nel video intervista a Pierpaolo Fabbri presidente Associazione Abs
Monica Fabbri
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