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Assestamento di Bilancio: OSLA sul piede di guerra per aumento secondo acconto IGR e art.16

10 ago 2018
OslaAssestamento di Bilancio: OSLA sul piede di guerra per aumento secondo acconto IGR e art.16
Assestamento di Bilancio: OSLA sul piede di guerra per aumento secondo acconto IGR e art.16 - 2 articoli che – afferma l'organizzazione – peseranno su tutte le imprese. "In questo momento - affe...
“Se continuiamo su questa strada le aziende, sempre più in difficoltà, chiuderanno”. Parole dure quelle che OSLA – che insiste sulla necessità di una riduzione della spesa pubblica - rivolge al Governo, dopo l'approvazione dell'assestamento di bilancio. Critiche innanzitutto al metodo, non essendo stati consultati – affermano -, prima della discussione in Consiglio, su modifiche che pesano sulla vita delle aziende. Nel mirino, in particolare, 2 passaggi: introdotti – si legge in una nota - “nel silenzio di tutti”. “Creerà confusione e possibili costi”, secondo l'Organizzazione degli Imprenditori, l'articolo 16, che “reintroduce le sanzioni per la mancata presentazione dei bilanci alla Camera di Commercio”. “Ancora una volta le aziende dovranno pagare per l'inefficienza della PA”, tuona OSLA; questo perché tali misure, che hanno solo un fine statistico, “potrebbero essere evitate – continua la nota – se Camera di Commercio e gli uffici preposti dialogassero tra loro”. E poi l'articolo 15, che ha portato al 55% il secondo acconto IGR. “Un aumento del 20% - recita il comunicato – che peserà in maniera importante sulla liquidità aziendale”. Sul punto anche l'intervento del Presidente dell'Ordine degli Avvocati. “Ho appreso della modifica leggendo il testo di legge – afferma Alberto Selva -. Constatiamo che l'erario ci chiede l'anticipo di quasi tutte le imposte”, perché si arriva complessivamente – con questo aumento - al 90%. Ad avviso di Selva – non essendo ancora stata discussa la questione, all'interno dell'Ordine – quello previsto dall'articolo 15 non è certo un intervento espansivo per l'economia, poiché quelle risorse potrebbero essere impiegate altrimenti. “Non siamo contenti, ma non ci stracciamo le vesti – aggiunge -, constatiamo che in questo momento si chiede parecchio alle categorie economiche, e anche a noi; speriamo quantomeno che ciò serva a dare un aiuto concreto allo Stato”.

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