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Asset - Carisp: si parte con la migrazione dei conti correnti

6 nov 2017
Asset - Carisp: si parte con la migrazione dei conti correnti
Asset - Carisp: si parte con la migrazione dei conti correnti - Fiducioso il Segretario alle Finanze che a Repubblica dice: “Per San Marino la svolta dal 2018”.
Al via da oggi le procedure per il trasferimento dei conti da Asset a Cassa.
Disposta la chiamata, a scaglioni, di ogni singolo interessato per avviare la migrazione dei rapporti: oltre 4000 in totale le posizioni da trattare, tra gli 80 e i 100 clienti convocati al giorno.
“Tempi d'attesa un po' più lunghi in qualche caso – riferiscono fonti ufficiali - ma, nel complesso, sembra che la clientela abbia reagito bene e l'andamento del primo giorno sia stato positivo”.
Efficiente da subito la risposta della struttura con punti di accoglienza dei correntisti creati ad hoc.
Per i più la possibilità di aprire nuovi conti e prelevare contanti. Ma c'è anche chi non ha voluto firmare il passaggio.
Tuttora bloccate inoltre le somme eccedenti i 50mila euro. Una volta trattati i conti correnti, toccherà a mutui, leasing, deposito titoli e via via gli altri rapporti bancari. Si stima che ci vorrà un mese abbondante per completare questa prima fase.
Questa sera alle 21, alla sala Montelupo di Domagnano, convocata una nuova assemblea dei correntisti. Saranno presenti i legali Alessandro Stolfi e Stefano Pagliai per fare il punto della situazione. “Purtroppo – anticipa il portavoce Bruno Macina - la nostra richiesta di visionare in via preliminare il contratto stipulato dalle due banche per valutarne le condizioni, non è stata esaudita dai vertici Carisp”.
Intanto dalle pagine di 'Repubblica' – nel supplemento Affari & Finanza – Simone Celli guarda al futuro e parla di svolta nel Paese a partire da gennaio 2018.
Il prossimo, ne è sicuro, sarà un anno di ripartenza.
Fare quadrare i conti e generare nuovo profitto, i due imperativi. “C'è la necessità di reperimento di risorse – conferma il Segretario alle Finanze – e il Governo sta vagliando le varie opzioni sul tavolo”.
L'obiettivo – dice - è muoversi su un terreno che abbia come requisito fondamentale un forte accreditamento internazionale. 200 milioni, verosimilmente, la cifra che servirà per sistemare i conti pubblici e per coprire eventuali futuri interventi a favore del sistema bancario.
Non solo Fondo Monetario: tra le istituzioni sovranazionali cui potersi rivolgere per un prestito vi sono la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, la Banca Europea per gli Investimenti, ed anche la Banca dello Sviluppo del Consiglio d'Europa, quest'ultima – ricorda Celli - “già chiamata in causa in passato per opere infrastrutturali”. “Non si tratta di un semplice un semplice finanziamento della spesa corrente – tiene a sottolineare infine il responsabile delle politiche finanziarie - vorremmo legare questo tipo di azione ad un piano di sviluppo e di rilancio del Paese”.

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