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Attivo Csu: il confronto deve ripartire dall'equità. Aperta nuova fase di mobilitazione

26 mar 2018
Riccardo Stefanelli e Giuliano TamagniniAttivo Csu: il confronto deve ripartire dall'equità. Aperta nuova fase di mobilitazione
Attivo Csu: il confronto deve ripartire dall'equità. Aperta nuova fase di mobilitazione - Equità la parola chiave emersa dall'Attivo dei quadri Csu, perno attorno al quale - per CSdL e CDLS...
Equità la parola chiave emersa dall'Attivo dei quadri Csu, perno attorno al quale - per CSdL e CDLS - “deve ruotare il confronto con il Governo, un obiettivo che però ad oggi sfugge. Rinnovato dunque l'appello a sedersi allo stesso tavolo per giungere a soluzioni condivise. Nel frattempo al via la fase di mobilitazione, con un ciclo di assemblee nelle prossime settimane con lavoratori e pensionati. Nella loro lunga disamina, i sindacati puntano subito il dito contro il mancato accertamento dei redditi dei lavoratori autonomi: “La riforma fiscale del 2013 - spiegano - è rimasta del tutto incompiuta, gli unici ad averne avvertito gli effetti sono stati i lavoratori dipendenti e i pensionati, mentre per altre categorie tutto è rimasto come prima, ovvero i redditi dichiarati sono in molti casi del tutto lontani dalla realtà. Il Governo – insistono - deve pertanto mettere in atto un'azione costante ed efficace di controlli fiscali.

Riforma delle pensioni invece al centro dei lavori pomeridiani: stigmatizzato l'atteggiamento del Governo che al confronto approfondito con il sindacato “ha preferito le serate con la cittadinanza”. “Questo – si chiede la Csu - significa che gli indirizzi espressi dal Governo, come il passaggio al contributivo o la quota 103 per le pensioni di anzianità, sono da considerarsi ‘acquisiti’?!?” Quindi l'altolà: “Si tratta di risorse che appartengono unicamente ai lavoratori e ai pensionati, - tuonano le organizzazioni sindacali – il Governo non dovrà permettersi di prendere decisioni che scavalcano il potere decisionale dei lavoratori”. Un richiamo anche ad Iva e patrimoniale, che insieme all'ICEE, l'Indicatore della Condizione Economica per l'Equità, e al piano di stabilità rimangono oggetti misteriosi – osserva l'Attivo – perché “non c'è mai stata l'opportunità di discuterli nel merito”. Lanciato poi l'allarme paralisi della giustizia, dopo le recenti polemiche e i conflitti in seno al Tribunale. Occhi sempre puntati infine sulla situazione delle banche, con il nodo Aqr ancora tutto da sciogliere – fanno notare – e nulla che si sappia sul piano industriale di Carisp. “Quantomai urgente – conclude l'Attivo - ottenere un quadro chiaro sullo stato di salute del sistema”.

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