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Il Corriere della Sera punta il dito su Cassa di Risparmio

27 mar 2017
Il Corriere della SeraIl Corriere della Sera punta il dito su Cassa di Risparmio
Il Corriere della Sera punta il dito su Cassa di Risparmio - Avrebbe, scrive, falsificato i bilanci degli ultimi anni
Aumenti di capitale grazie a operazioni sospette. 100 milioni distribuiti agli sportelli, fra luglio 2015 e la primavera del 2016, senza plausibili motivazioni tecniche. Crediti per centinaia di milioni concessi a residenti in Italia – inclusi soggetti legati ai partiti politici – in violazione di tutte le pratiche di corretta gestione di una banca. Risultato: una montagna di prestiti in default coperti dal risibile tasso di accantonamenti del 23%. Comincia così l'articolo di Fubini che oggi guadagna la prima pagina sul Corriere della Sera. Ed è tutto dedicato a Cassa di Risparmio. Quello che emerge, anche dopo la revisione della qualità degli attivi lanciata dai vertici della Banca Centrale – scrive Fubini – è uno scandalo finanziario destinato a superare i confini del Titano. Secondo il giornalista negli ultimi giorni lo stesso Fondo Monetario – che ha già stimato in 450 milioni di euro la somma di cui il sistema bancario sammarinese ha bisogno per continuare ad operare – sta esercitando una pressione crescente. Buona parte dell'ammanco, prosegue Fubini, è legato proprio a Cassa di Risparmio che da sola vale circa la metà dell'intera industria del credito del Paese ed è al centro di una indagine per sospetti falsi contabili ripetuti negli anni. Secondo il Corsera, il Fondo Monetario chiede alla Repubblica di accettare un salvataggio ma, secondo altre ipotesi, potrebbe intervenire anche l'Italia con un prestito bilaterale. Anche se, aggiunge, il Paese sembra in grado per ora di assicurare la tenuta delle banche garantendo in pieno correntisti e depositanti, con i 400 milioni di liquidità della sua banca centrale e il mezzo miliardo del fondo pensioni. Prima di chiedere soldi, prosegue Fubini, il Segretario alle finanze intende far proseguire il lavoro dei consulenti di Grais e Savorelli senza interferenze esterne. Ma, assicura, quello che si conosce finora su Cassa non resterà senza conseguenze. La banca non avrebbe rispettato i requisiti minimi di capitale, forse addirittura dal 2008, e di recente ci darebbe stato un aumento fittizio di capitale, grazie al conferimento di certe attività immobiliari, quadruplicandone i valori sulla carta. L'articolo chiude tirando in ballo anche il neo presidente di Abs: “Biagio Bossone, come governatore di San Marino, avrebbe favorito un finanziamento da 98 milioni a Cassa senza fare troppe domande. Su quell’operazione sono in corso approfondimenti”.

Sonia Tura

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