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Monofase "inesigibile": un buco da quasi 158 milioni di euro

18 apr 2014
Monofase "inesigibile": un buco da quasi 158 milioni di euroMonofase "inesigibile": un buco da quasi 158 milioni di euro
Monofase "inesigibile": un buco da quasi 158 milioni di euro - Quasi 158 milioni di euro. A tanto ammontano i crediti monofase di dubbia esigibilità. Lo ha ufficia...
Quasi 158 milioni di euro. A tanto ammontano i crediti monofase di dubbia esigibilità. Lo ha ufficializzato il Segretario di Stato alle Finanze in una relazione letta in Consiglio.

La cifra è cospicua: equivale a circa 15 patrimoniali o se vogliamo a quasi un terzo del bilancio pubblico. Ma si tratta di denaro – poco meno di 158 milioni di euro – che difficilmente potrà essere, e solo in minima parte, recuperato. Sono le conclusioni a cui è giunta la commissione incaricata di far luce su questo enorme “buco” nelle entrate tributarie creato, in particolare, dalle società di como
do o comunque a società che risultano aver effettuato cessioni nei confronti di operatori italiani in violazione delle norme. In alcuni casi sono svanite, in altri è stato il governo a revocare la licenza.
La commissione che ha analizzato a fondo questo fenomeno ha proposto anche una sorta di decalogo per evitare che certe situazioni abbiano a ripetersi in futuro rafforzando contemporaneamente l'azione di recupero. In primo luogo il rafforzamento delle disposizioni, anche penali, sulla solidità e integrità del capitale sociale delle società; la revoca dei rimborsi all'esportazione nei confronti degli operatori segnalati dall'Ufficio Centrale di Collegamento; l'intensificazione dei controlli dell'Ufficio Tributario. Ma siamo solo al primo tempo della partita sulla monofase “perduta”: il secondo è atteso nella prossima sessione consigliare con il dibattito parlamentare e la votazione dei probabili ordini del giorno conseguenti.

Luca Salvatori

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