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San Marino: cresce la disoccupazione, calano le imprese

27 gen 2015
San Marino: cresce la disoccupazione, calano le impreseSan Marino: cresce la disoccupazione, calano le imprese
San Marino: cresce la disoccupazione, calano le imprese - Aveva tenuto banco nei primi giorni dell'anno, la questione dei dati sulla disoccupazione a San Mari...
Aveva tenuto banco nei primi giorni dell'anno, la questione dei dati sulla disoccupazione a San Marino, con un balletto di cifre snocciolate prima da Segreteria di Stato al Lavoro che aveva parlato di tasso al 7,71% e poi dalla CSU con una percentuale più vicina al 10%. Ora – come previsto - nuove stime ufficiali sulla chiusura dello scorso anno scorso arrivano dall'ultimo bollettino di statistica, quello sul quarto trimestre. Stime che restituiscono un quadro non dei più rosei nonostante qualche timido segnale di ripresa si intraveda. Tasso di disoccupazione totale al 9,81%, che scende all'8,11% per quello in senso stretto, rispettivamente lo 0,7% e 0,8% in più rispetto al 2013. Nello specifico, al 31 dicembre i disoccupati totali sfiorano le 1600 unità, di questi 1319 sono disoccupati in senso stretto, ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro, 120 in più sul 31 dicembre 2013. I più colpiti risultano essere i giovani tra i 20 e i 29 anni, il 30,9% del totale. Per i laureati la percentuale scende al 12,9%. All'aumento dei senza lavoro corrisponde in generale la diminuzione delle imprese operanti in Repubblica: registrate in un anno 103 aziende in meno. Il picco negativo lo ha raggiunto il settore Commercio, - 62 imprese, seguito da immobiliare e informatico, e costruzioni. Di contro si registra un aumento nel settore delle industrie manifatturiere +0,9%; sanità-assistenza sociale +1,5% e altri servizi +2%. Ai dati del bollettino si incrociano quelli diffusi dall'Ufficio Industria: nel 2014, si contano 533 nuove attività e dall'inizio del 2015 ad oggi 86 nuove licenze. Dati favorevoli che però si scontrano con il saldo negativo conseguente alla sottrazione del numero delle aziende non attive e cessate con quello delle aziende attivate. Le sospensioni in particolare risentono di una certa ciclicità: a luglio per il mancato pagamento della tassa di licenza, e a dicembre per le valutazioni sulla riapertura o meno della attività nell'anno successivo. Situazione che poi – osservano - si va riequilibrando nei mesi. Ancora lontani, dunque, da un quadro di netta ripresa, ma i segnali di minore criticità rispetto agli anni passati ci sarebbero. Va da sé che per favorire le imprese non si possa prescindere da una regolamentazione chiara e snella e una “burocrazia intelligente”.

sp

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