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Un sì a maggioranza dal direttivo industria CSU all’accordo sul rinnovo contrattuale

26 lug 2012
San Marino - Un sì a maggioranza dal direttivo industria CSU all’accordo sul rinnovo contrattualeUn sì a maggioranza dal direttivo industria CSU all’accordo sul rinnovo contrattuale
Un sì a maggioranza dal direttivo industria CSU all’accordo sul rinnovo contrattuale - Per ANIS un testo che rappresenta la novità e il cambiamento. Un compromesso necessario, per i sinda...
Un sì a maggioranza dal direttivo industria CSU all’accordo sul rinnovo contrattuale. Per ANIS un testo che rappresenta la novità e il cambiamento. Un compromesso necessario, per i sindacati, che evidenziano conquiste e rinunce. All’indomani del sì del Direttivo Industria al nuovo contratto è pronta la lettera per il Congresso di stato, perché impegni l’Aula ad emanare, nella prossima legislatura, i provvedimenti necessari a dare operatività ad alcuni punti contrattuali. Un iter segnato sul fronte interno: dopo le ferie estive, partirà il confronto, prima con i delegati , poi con i lavoratori – 8000 quelli interessati dal cambiamento.
“Uno dei percorsi più importanti nella vita dei sindacati negli ultimi 4 anni – dice il segretario Federazione Industria CDLS, Giorgio Felici che evidenzia gli aspetti positivi: “Dopo 4 anni e mezzo i lavoratori dell’industria avranno finalmente i primi aumenti significativi”. Un testo che è il primo punto fermo dopo anni di incertezza; novità e cambiamento – su questo insiste l’Associazione degli Industriali, che riconosce alla controparte una significativa assunzione di responsabilità: “Un contratto che ha lo spirito e i contenuti per dare una mano alle imprese in un momento così difficile – dice il segretario generale dell’ANIS, Carlo Giorgi – E’ un contratto che costa, ma rappresenta un punto di stabilità”. Costi per le imprese, ma anche rinunce per i lavoratori e un cammino, di qui alla firma, tutto in salita: “Le rinunce sono notevoli - per il segretario federazione industria CSdL, Enzo Merlini – vengono date alle imprese possibilità che oggi non hanno nella definizione degli orari, con delle limitazioni. Se approvato dai lavoratori, diventerebbe molto simile a quello italiano”. Dunque, un compromesso necessario, che dovrà essere discusso con i lavoratori. A loro la parola sui contenuti.

Annamaria Sirotti

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