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Usot: assenti alla Bit dopo 30 anni, duro attacco all'Ufficio Turismo

7 feb 2018
Bit MilanoUsot: assenti alla Bit dopo 30 anni, duro attacco all'Ufficio Turismo
Usot: assenti alla Bit dopo 30 anni, duro attacco all'Ufficio Turismo - Parte da qui la ferma stroncatura di Usot verso l'operato di ufficio e istituzioni competenti. “San...
“Per la prima volta in 30 anni San Marino non sarà presente alla BIT di Milano, la Borsa Internazionale del Turismo”. Parte da qui la ferma stroncatura di Usot verso l'operato di ufficio e istituzioni competenti. “San Marino non è presente – precisano gli operatori turistici - perché tutto l’apparato del nostro Ufficio del Turismo è talmente ingessato nei lacci della burocrazia che non ha avuto tempo e voglia di programmare la partecipazione del nostro Paese ad una manifestazione così importante e così vicina”. Il Direttivo Usot non usa dunque mezzi termini e punta il dito anche sulla scelta di mettere in liquidazione il Convention and Visitors Bureau, bloccandone l'attività “per più di 6 mesi”, – rimarcano - in attesa ora che al Kursaal subentri la Giochi del Titano. “Fino a quando – tuona Usot - dobbiamo tollerare una Segreteria Turismo che mette in campo azioni così insulse da sostituire una sua società (100% pubblica) con una altra sua società (sempre al 100% pubblica) per fare la stessa cosa, ma condotta da gente incompetente?” Strettamente correlata la questione della programmazione degli eventi, per la quale piovono altre critiche sull'Ufficio del Turismo: “Pianificazione assente – insiste Usot – per il 2018 e quindi anche per il 2019. Evidente lo stato di disorganizzazione e confusione all’interno della stessa struttura. Per questo “ci sarebbe bisogno di una regia unica – aggiungono gli operatori - invece non si fa altro che delegare funzioni e responsabilità. E in questo sistema confusionario l'Ufficio del Turismo perde totalmente la sua utilità”. L'associazione guidata da Riccardo Vannucci invoca una sua completa revisione, anche nell'organizzazione interna, invece di cancellare – conclude il Direttivo - l'unico Istituto (il CVB), che poteva gestire in maniera privatistica e flessibile le risorse per la promozione turistica”.

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