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Draghi: stop a Qe a dicembre, ma stimolo ancora necessario

26 nov 2018
Mario DraghiDraghi: stop a Qe a dicembre, ma stimolo ancora necessario
Draghi: stop a Qe a dicembre, ma stimolo ancora necessario - Giornata positiva per le Borse europee; Piazza Affari su tutte. L'atteso intervento del Governatore...
“Gli acquisti netti di asset finiranno alla fine di dicembre. Ma le attuali incertezze richiedono pazienza, prudenza e persistenza nel calibrare il profilo della nostra politica monetaria”. E' uno dei passaggi più significativi dell'audizione di Mario Draghi a Bruxelles. Confermata, dunque, l'interruzione del Quantitative Easing a fine anno, ma senza una chiusura preconcetta ad eventuali acquisti di titoli del debito pubblico in caso di necessità; anche in considerazione dell'inflazione ancora bassa. “Un significativo stimolo di politica monetaria – ha aggiunto infatti il Governatore della BCE - è tuttora necessario per sostenere l'ulteriore aumento delle pressioni dei prezzi interni e gli sviluppi nel medio termine”. Parole che hanno consentito alle Borse europee di proseguire l'ottima performance che ha caratterizzato la giornata. La migliore Piazza Affari, dopo le aperture del Governo italiano su possibili correzioni alla manovra; con lo spread finalmente sotto i livelli di guardia. Ad influire positivamente, sull'andamento dei mercati, anche il via libera dei 27 leader europei all'accordo sulla Brexit: ora in dirittura finale. Anche se restano pesanti incognite sul voto a Westminster, previsto per il 10/11 dicembre. Nell'intervento di Draghi anche alcune considerazioni sulla situazione dell'Eurozona. “I dati disponibili – ha dichiarato - sono più deboli delle attese. Parte del rallentamento può essere anche temporaneo. Allo stesso tempo, i rischi legati al protezionismo, vulnerabilità nei mercati emergenti e volatilità nei mercati finanziari restano prominenti”. E non è mancato un monito. “Politiche insostenibili – ha detto - conducono ad aggiustamenti socialmente dolorosi e finanziariamente costosi che possono minare la coesione dell'Unione monetaria”. Il Governatore della Banca Centrale Europea si è infine dichiarato fiducioso sulla possibilità di un accordo tra Italia ed UE, che eviti la procedura d'infrazione.

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