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Voto in vendita?

13 ott 2012
Aperto un fascicolo su presunti episodi di pressioni e compravendita del voto
Aperto un fascicolo su presunti episodi di pressioni e compravendita del voto - “Giusto fare verifiche – commenta Alessandro Rossi di Sinistra Unita - dobbiamo cambiare la mentalit...
L’ombra scura della compravendita del consenso scivola dai social network all’aula di tribunale. Sul Corriere di Rimini Patrizia Cupo rivela l’apertura di un’inchiesta per pressioni su candidati. La magistratura vuole vederci chiaro su una serie di voci secondo cui alcuni aderenti a partiti avrebbero ricevuto intimidazioni sul lavoro o offerte di denaro per cambiare fede politica. A segnalarlo sulla sua pagina di fb – qualche giorno fa – Alessandro Rossi di Sinistra Unita, che ha raccolto lo sfogo di un paio di aderenti. Ieri proprio Rossi è stato sentito dal commissario della legge Laura di Bona. “Giusto fare verifiche su questi episodi – commenta - dobbiamo mettervi fine e cambiare la mentalità.” Anche Ivan Foschi conferma le lamentele. Non è la prima volta che succede, “siamo un partito scomodo – dice - anche se non pensavo si potesse arrivare ad un tale clima di intimidazione”. Non ha notizie di pressioni ai suoi candidati, invece, Andrea Zafferani di Civico 10. “Anche se – rileva – c’è stata una persona che si è tirata indietro per paura di subire ritorsioni”. E’ un dato di fatto che molti preferiscano – per evitare problemi - non associare il proprio nome ad una sigla. “La libertà del consenso fa parte della democrazia”, dice Gian Nicola Berti di Noi Sammarinesi, pronto a correre in tribunale qualora gli giungesse all’orecchio di comportamenti scorretti. Non ci sono state invece denunce da parte di chi si è sfogato in camera caritatis. La macchia della compravendita arriva all’indomani della notizia – partita anch’essa dal social network – di interviste e servizi giornalistici a pagamento in periodo elettorale. Su questo punto la Segreteria agli Interni è stata chiara: il giornale deve rendere palese al lettore se si tratta di spazio autogestito a pagamento, non spacciandolo per pura informazione. In una nota si rivolge anche ai partiti, ricordando che è vietato pagare viaggi e cene, fare regali e promesse che si configurino come voto di scambio. Dopo l’apertura del fascicolo in tribunale suona come un ammonimento.

Monica Fabbri

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