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Bilancio 2015: debito pubblico a 299 milioni

24 lug 2014
Bilancio 2015: debito pubblico a 299 milioniBilancio 2015: debito pubblico a 299 milioni
Bilancio 2015: debito pubblico a 299 milioni - Il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, ha illustrato in commissione il Programma eco...
Il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici, ha illustrato in commissione il Programma economico 2015, sottolineando che cominciano a sentirsi gli effetti delle intese siglate con l''Italia e dell''uscita dalla black list. Il consuntivo 2013, "ancora provvisorio", prevede un disavanzo di 24,3 milioni di euro, quando in sede di assestamento era a 33 milioni. "Il debito per mutui e finanziamenti e'' di 176 milioni, cui aggiungere il debito dei residui, il totale e'' di 299 milioni di euro". Il Pil sarà'' in calo anche nel 2014, dell''1%, ma "c''e'' un rallentamento della discesa fino all''azzeramento". E i primi dati delle imprese nel 2014 "fanno pensare in un inversione di tendenza". Sono infatti cresciute di 28 unita''. Segnali positivi anche sul fronte disoccupazione: "C''e'' una leggera diminuzione, di 179 unita'', da inizio anno".
Per il 2014 le linee guida, prosegue Felici, saranno dettate dallo sviluppo, ma "non vengono abbandonate le politiche di contenimento" del disavanzo del bilancio e della spesa pubblica. Il sistema del welfare non verra'' toccato ma a preoccupare e'' la gestione della liquidita'', "un punto complicato. La diminuzione al 31 maggio e'' del 14,45% rispetto allo stesso periodo del 2013. C''e'' la necessita'' di ripristino di una parte delle riserve. Questo e'' un elemento centrale". Certo con la normalizzazione dei rapporti bilaterali in corso ci sono "un''onda positiva" e "un''attenzione diversa" verso la repubblica. Infatti "ci sono gia'' imprese interessate a investire a San Marino, ma lo Stato deve fare da traino per moltiplicare le energie economiche, deve recuperare risorse per immettere nel mercato nuove finanze per fare partire le iniziative economiche". Diverse le possibilità: dall'emissione di titoli pubblici - come già avvenuto per la ricapitalizzazione della Cassa di risparmio - ai fondi pensione. Ma governo e maggioranza puntano anche a un "finanziamento estero, non erogato dal Fmi o da organismi sovranazionali, ma da soggetti interessati a investire nel nostro Paese, a produrre opere.

Luca Salvatori

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