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Caso Pierfelici: le motivazioni alla base della revoca dell'incarico di Magistrato Dirigente

6 mar 2018
Valeria PierfeliciCaso Pierfelici: le motivazioni alla base della revoca dell'incarico di Magistrato Dirigente
Caso Pierfelici: le motivazioni alla base della revoca dell'incarico di Magistrato Dirigente - Al termine di un lungo ed acceso dibattito, il Consiglio Giudiziario Plenario ha revocato a Valeria...
Il Consiglio Giudiziario Plenario sfiducia Valeria Pierfelici e le revoca l'incarico di Magistrato Dirigente.
Al suo posto indicato il Giudice d'Appello Lanfranco Ferroni, che ha già dichiarato la propria disponibilità.
Decisione maturata al termine di una riunione fiume iniziata nel primo pomeriggio di ieri e conclusa a tarda sera con un ordine del giorno approvato a maggioranza.
Pesanti le contestazioni mosse a Valeria Pierfelici, a partire dall'aver violato in più occasioni, nel corso di varie audizioni in Commissione Affari di Giustizia nei mesi scorsi, il segreto istruttorio riferendo “fatti e presunti autori di condotte integranti reati relativi a procedimenti penali ancora in corso”.
Nello specifico, l'ex numero uno del Tribunale – si legge nell'ordine del giorno – ha riferito di “pressioni” e ritorsioni esercitate da esponenti politici nei confronti di alcuni giudici – in particolare di un Giudice di Appello da parte di un Segretario di Stato - che integrano, per come descritte, reato perseguibile d'ufficio”.
Ha inoltre rivelato casi di abuso d'ufficio commessi da un altro Giudice d'Appello senza però presentare denuncia, in questo così come in altri casi. Una serie di omissioni – riporta l'odg - rispetto agli ampi riferimenti fatti, tenendo all'oscuro il Consiglio Giudiziario in seduta plenaria (quindi alla presenza dei membri togati), e opponendo come motivazione il segreto d'ufficio benché lo stesso organismo sia proprio quello deputato all'esercizio delle funzioni di garanzia dell'Ordine giudiziario.
In tal modo – rimarcano giudici e politici insieme – si è impedito ai magistrati di conoscere tempestivamente “sia le asserite gravissime minacce subite da alcuni giudici, sia le condotte penalmente rilevanti attribuite dall'ormai ex Dirigente a due Giudici d'Appello”.
In mezzo a tutto ciò, altri particolari pruriginosi nei richiami fatti dalla Pierfelici “senza giusticabile necessità – si legge - a fatti relativi alla vita privata dei colleghi”; e “le valutazioni nei confronti di un alto funzionario di uno Stato estero, accusato di appartenere ad “ambienti burocratici italiani” che vorrebbero “ridurre San Marino a protettorato”.
Dure le conclusioni: il Consiglio Giudiziario Plenario, per queste ed altre ragioni, ritiene che la Pierfelici abbia tenuto comportamenti non improntati ad equilibrio e che hanno gettato discredito e sfiducia nei confronti della Magistratura; situazione che si è progressivamente aggravata determinando uno stato di disfunzionalità, elevata conflittualità ed ha compromesso la serenità nell'ambito del Tribunale, nel lavoro dei giudici e nei rapporti fra gli stessi”.
La prossima seduta dell'assemblea plenaria è stata convocata d'urgenza il 12 marzo per la designazione del nuovo Magistrato Dirigente.

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