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Celli: "vicinissimi al pareggio di bilancio" mentre arrivano le prime critiche dall'opposizione

10 nov 2017
Governo e opposizioneCelli: "vicinissimi al pareggio di bilancio" mentre arrivano le prime critiche dall'opposizione
Celli: "vicinissimi al pareggio di bilancio" mentre arrivano le prime critiche dall'opposizione - “L'obiettivo del pareggio è vicinissimo e intendiamo raggiungerlo fra prima e seconda lettura”. Così...
“L'obiettivo del pareggio è vicinissimo e intendiamo raggiungerlo fra prima e seconda lettura”. Così Simone Celli, che ritiene il bilancio un punto di partenza per dare stabilità e credibilità al paese. Saranno previste anche linee guida in termini di rilancio economico e occupazionale, "in modo particolare per quanto riguarda un piano delle infrastrutture pubbliche su cui il Governo si impegnerà concretamente”. Il confronto dunque prosegue, mentre la maggioranza guarda al futuro con ottimismo. La finanziaria – spiega Matteo Ciacci – vuole tutelare imprese e fasce deboli. Dall'opposizione arrivano però le prime critiche. E' “un bilancio che non libera risorse” - accusa Alessandro Mancini - “che persegue il pareggio solamente con l'aumento della pressione fiscale”. Nel mirino di Ps, Dc ed Mdsi, la patrimoniale. Alessandro Cardelli teme diventi strutturale mentre non si toccano sprechi e privilegi. Emanuele Santi spera colpisca rendite alte risparmiando le famiglie. Celli rassicura: "sarà un'imposta che riguarderà non solo la proprietà immobiliare ma anche il patrimonio mobiliare e coinvolgerà una platea di contribuenti molto più vasta, per questo sarà molto più leggera e poco invasiva, salvaguardando i principi di equità e giustizia sociale”. Riguarderà anche la prima casa? "Intendiamo prevedere esenzioni – ribadisce il Segretario alle Finanze - per salvaguardare fasce sociali più deboli e redditi medio bassi”.
Bocciata dall'opposizione anche la minimum tax che, “colpendo a pioggia tutte le imprese – dicono - rischia di mettere in ginocchio chi è stato penalizzato dalla crisi”. Si teme anche per il settore immobiliare se passerà l'aliquota del 5% dell'imposta di registro. Il Governo – accusano dalla minoranza – non ha avuto il coraggio di intervenire sulla riduzione della spesa corrente. “Servono parametri base come l'equità da cui partire – spiega Ciacci - e successivamente intervenire con azioni più incisive di Spending Review”. Guarda ad una politica di pesi e contrappesi per tutelare le fasce deboli. Il Governo apre a proposte e contributi e tranquillizza i sindacati: “nessuna sorpresa da oggi all'approvazione definitiva del bilancio. La struttura rimarrà inalterata. Se poi arriveranno proposte migliorative da parti sociali ed opposizioni – conclude Celli - ne terremo conto”.

MF

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