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Civico 10: Ciacci, "indebitamento sì, ma prima tiriamo la cinghia e portiamo a casa le riforme"

8 gen 2018
Conferenza stampa di Civico 10Civico 10: Ciacci, "indebitamento sì, ma prima tiriamo la cinghia e portiamo a casa  le riforme"
Civico 10: Ciacci, "indebitamento sì, ma prima tiriamo la cinghia e portiamo a casa le riforme" - Ricognizione sulle Istanze: alcune sono incompatibili con le leggi, altre nel limbo. C10 vuole tira...
Le istanze d'arengo sono tema particolarmente caro a Civico 10 che non dimentica la sua impronta movimentista. Riconosce il momento delicato, con la visita del Fondo Monetario e la possibilità di indebitamento estero ma ne fa una questione di serietà, “si parte anche dalle piccole cose”, afferma Matteo Ciacci. E' stata compiuta in tre mesi una ricognizione di tutte le istanze approvate dal 2012 ad oggi: su 104 richieste, 35 hanno trovato attuazione, 26 sono ancora nel limbo mentre le rimanenti in esame o “work in progress”. Non è sempre un problema di burocrazia o responsabilità politica, in certi casi si tratta di incompatibilità con leggi vigenti. L'obiettivo di Civico è aprire i cassetti e far sì che la politica mantenga gli impegni. Se c'è soddisfazione per la recente applicazione di 4 istanze, si lavora per eliminare le bottigliette da uffici e mense. “Stiamo valutando le soluzioni migliori”, spiega Luca Santolini. La sensibilità all'ambiente non distoglie l'attenzione da temi caldi come l'indebitamento estero e le grandi riforme. La possibilità di un sostegno tecnico ed economico dal Fondo non è più un mistero, “fondamentale" per Luca Boschi “che le forze responsabili condividano le strategie di lungo periodo”. C'è ottimismo, dettato dalle ultime otto ore del tour de force della Finanziaria, “ in cui c'è stato un clima diverso, collaborazione e confronto vero”. Sul reperimento delle risorse il confronto è aperto, serve condivisione. Guai ad avere fretta: “siamo di fronte ad una grande sfida – dice Matteo Ciacci - sbagliato spingere sull'acceleratore, prima dobbiamo tirare la cinghia noi internamente”. Naturalmente occorre capire quanto serve, “guardando a partner differenziati”. Il 2018 è stato annunciato come l'anno della svolta, “certe scelte non sono più rinviabili a prescindere dal Fondo Monetario, i compiti a casa non dobbiamo farli perché ce lo dice l'FMI”. E' lecito chiedersi se in maggioranza ci sia qualche distinguo. “La grande sfida non è solo il tema dell'indebitamento ma la capacità politica di fare le scelte strutturali di cui il paese ha bisogno. Se il 2018 è l'anno delle grandi riforme - conclude Ciacci - allora bisogna farle”.

MF

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