Logo San Marino RTV

Decreti banche: opposizioni sul piede di guerra. Dito puntato contro Celli

23 lug 2017
Decreti banche: opposizioni sul piede di guerra. Dito puntato contro CelliDecreti banche: opposizioni sul piede di guerra. Dito puntato contro Celli
Decreti banche: opposizioni sul piede di guerra. Dito puntato contro Celli - Duri comunicati di DC, PS e DIM contro l'Esecutivo e, in particolare, contro il Segretario di Stato...
“E' un fatto che oltrepassa i limiti della decenza”. Così la DC definisce la soddisfazione, espressa da Simone Celli, per la ratifica dei decreti sulle banche. “Quella che il segretario alle finanze chiama normalità – si legge in un nota – è censura sistematica” di interrogativi e preoccupazioni. La DC si chiede se sia normale la procedura che ha portato prima al commissariamento, poi alla liquidazione coatta di Asset, e infine all'assorbimento – dell'istituto – da parte di Cassa di Risparmio. “Vi sembra normale – insiste la Democrazia Cristiana – che per questo Cassa possa usufruire del credito d'imposta, senza che sia stata prodotta una relazione specifica di Banca Centrale?”. Dito puntato poi contro la richiesta di tutele giuridiche speciali e compensi maggiorati, da parte dei componenti del nuovo CdA di Cassa, che – viene ricordato -, “è ancora guidato per volontà del Governo da un Presidente dimissionario”. Espresse – inoltre - forti preoccupazioni sull'utilizzo dei fondi pensione, o del credito d'imposta. Il Partito Socialista – dal canto suo – parla di “follia governativa”. “Non c'è altro modo – recita una nota – per definire l'emissione di decreti d'urgenza, in una domenica sera di luglio, che non hanno alcuna caratteristica d'urgenza, e con un impatto fortissimo sul sistema”. Il PS ricorda che la manifestazione di martedì è rimasta inascoltata, e che i tentativi di dialogo del Governo si sono concentrati esclusivamente sulla CSU. “Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso – continua il comunicato – è stata l'arroganza di Celli, il rifiuto di entrare nel merito degli emendamenti e il non voler comunicare al Consiglio il ritiro del decreto 79”. Sul piede di guerra anche gli esponenti di Democrazia in Movimento, che - dopo aver abbandonato l'Aula - martedì sera terranno il consueto incontro con la cittadinanza, nell'area esterna della sede, per parlare dell'ultimo Consiglio. “Il Governo – affermano Rete ed MDSI – ha emanato di nascosto 3 nefasti decreti con cui il Paese viene indebitato. E i fondi pensione Fondiss usati per la liquidità bancaria”.

Riproduzione riservata ©