“Siamo il primo partito dell'opposizione, non abbiamo mai rifiutato il confronto e siamo disponibili su come affrontare le emergenze del Paese”. Simone Celli dichiara di non comprendere le dichiarazioni di Gatti. “Se per il segretario DC essere più chiari significa appoggiare le politiche dell'attuale Esecutivo, siamo completamente fuori strada, perchè il nostro giudizio sul Governo – afferma il segretario del PS - resta sostanzialmente negativo. Per noi il Paese viene prima di tutto”. Mostra grande attenzione, invece, l'Unione per la Repubblica, per l'ipotesi di costruzione di una nuova area politica di centro; rifacendosi – in questo - più alle parole del capogruppo di AP Venturini e a Noi Sammarinesi. Si tratta di “un ragionamento – si legge in un comunicato – che è nostro interesse coltivare con calma, senza alcun pregiudizio e nel rispetto dei ruoli”. Rete, dal canto suo, ricambia, la posizione di chiusura totale espressa da Marco Gatti. “Si tratta dell'unico punto in comune, da 2 anni a questa parte, con la DC – afferma Matteo Zeppa -. Dicono che non saremmo in grado, in un futuro, di governare; ma per noi parlano i fatti: le nostre battaglie sulla trasparenza degli atti, degli appalti, per le pari opportunità; lo stop ai poteri discrezionali della politica; il progetto di banca della vita, da noi lanciato e che lasceremo alla cittadinanza”. Sostanzialmente sulla stessa linea Sinistra Unita. “Gatti – ricorda Vanessa D'Ambrosio – ci ha definito anti-democristiani da sempre; il fatto è che è impossibile parlare di convergenze senza un cambio radicale del modo di fare politica da parte loro”. Distante, ma non così netta, la posizione di Civico 10, per il quale Gatti aveva lasciato uno spiraglio di dialogo. “La disponibilità va bene – sostiene Matteo Ciacci – ma con le chiacchiere si fa poco e i nostri emendamenti, le nostre proposte di legge, vengono sistematicamente cassate. Aspettiamo i fatti”.
GM
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