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Estradizione evasi: richiesta in base alla Convenzione Europea del 1957

27 ago 2018
Segreteria EsteriEstradizione evasi: richiesta in base alla Convenzione Europea del 1957
Estradizione evasi: richiesta in base alla Convenzione Europea del 1957 - La Segreteria agli Esteri, con una nota ufficiale precisa le motivazioni e i passaggi tecnico-legisl...
La Segreteria agli Esteri, con una nota ufficiale precisa le motivazioni e i passaggi tecnico-legislativi alla base della richiesta di estradizione inoltrata all'Italia per i due evasi dal Carcere dei Cappuccini. Il legale di Achille Lia ribadisce la sua opposizione in ogni sede giurisdizionale competente.

La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e la Giustizia con un comunicato ufficiale fornisce alcune precisazioni relative ai provvedimenti adottati in seguito all’evasione dal Carcere dei Cappuccini dei detenuti Albano Ahmetovic e Achille Lia. Come noto quest'ultimo è stato fermato  dalla Polizia di Forlì giovedì 23 agosto e rilasciato, non avendo alcuna pendenza penale in territorio italiano. La Segreteria agli Esteri poche ore prima aveva inviato all'Italia una richiesta per l'arresto e l'estradizione di entrambi gli evasi. “E' stata inoltrata – precisa la nota degli Esteri – a mente dell'articolo 12 della Convenzione Europea di estradizione del 1957, ratificata dall'Italia nel 1963 e da San Marino nel 2009. La convenzione, all'articolo 28, abroga espressamente tutti i preesistenti trattati, convenzioni o accordi bilaterali vigenti in materia tra gli Stati. Conseguentemente – fa notare la Segreteria Affari Esteri - “devono ritenersi abrogate le disposizioni in materia di estradizione contenute nella Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato fra San Marino e Italia del 31 marzo 1939”.
La precisazione è una risposta implicita alla tesi della difesa di Achille Lia secondo la quale l'estradizione richiesta non può essere accordata.
“Le interpretazioni delle normative citate dalla Segreteria agli Esteri – osserva l'avvocato Rossano Fabbri, da noi contattato - non sono né pacifiche, né conformi ad alcun precedente, tant'è che San Marino non ha mai avviato procedure di estradizione, nei confronti di centinaia di cittadini italiani, già condannati con sentenza definitiva sul Titano”. La Segreteria agli Esteri, sul piano prettamente politico, sottolinea che “non poteva e non può esimersi dal procedere con efficacia al perseguimento degli autori di una evasione dal carcere attuata con inaudite intimidazioni e violenze". Le richieste di estradizione di Lia e Ahmetovic sono intanto al vaglio del Ministero di Grazia e Giustizia Italiano e la procedura prevede anche un possibile passaggio in Corte d'Appello a Bologna.

l.s.

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