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Partiti tradizionali alle prese con analisi errori e ristrutturazione interna

15 dic 2016
Palazzo PubblicoPartiti tradizionali alle prese con analisi errori e ristrutturazione interna
Partiti tradizionali alle prese con analisi errori e ristrutturazione interna - 2017 anno di Congressi
E' tempo di analizzare la sconfitta, di riflettere su errori e scelte. E' anche tempo di resa dei conti. Psd, Dc e Ps fanno autocritica: è mancato il confronto con la base, per fare comprendere certe scelte, a partire dalla coalizione di partiti storici. Il 2017 sarà l'anno dei Congressi. Questa sera il Consiglio Centrale Dc deciderà la data sulla spinta di chi vorrebbe si celebrasse a febbraio e alla luce delle recenti critiche. Chi invece si aspettava la notte dei lunghi coltelli nella Direzione del Psd, è rimasto deluso. “Nessuna guerra interna”, racconta il Capogruppo. Certo, si respira un clima di sconfitta, ma la discussione è stata pacata e lo spirito – dice Gerardo Giovagnoli – ha a che fare con il rilancio. Sotto i riflettori le strategie per ricostruire. Si riparte proprio dal partito. Prioritaria l'organizzazione. Il Congresso non si terrà però in tempi brevi. “Quando ci arriveremo – spiega il Capogruppo- dovremo avere tutte le carte a posto”. Riguardo a future alleanze, dialogo con tutti senza vincoli, in primis con le formazioni riformiste e progressiste. Si guarda ad un'area più vasta, del riformismo liberale – dice Iro Belluzzi. Alessandro Mancini raccoglie: “Non vedo ostacoli per non portare avanti iniziative comuni in Consiglio. Un'area riformista più forte, compatta e rappresentativa è un'esigenza per tutti”. Prima, però, bisogna ricostruire le rispettive case. Questa sera, in Direzione, verranno affrontate le dimissioni di tesoriere e Presidente, “atto dovuto e di responsabilità”– dicono dal Ps. Confermate quelle del Segretario Roberto Raschi che però rimane in Direzione. Fronte Congresso, si svolgerà “in tempi veloci ma maturi”. Forse a primavera. Intanto è stato chiesto all'Indipendente Denise Bronzetti di entrare a pieno titolo nel partito. Questa sera potrebbe arrivare la risposta. Ieri si è invece riunita l’Assemblea di Rinascita Democratica Sammarinese. Al di là delle riserve sulle Coalizioni e il timore di continuità rispetto al recente passato, nessun pregiudizio o condizionamento sull’operato del Governo. Il fatto e il non fatto, e la soluzione dei problemi del Paese saranno per Rinascita Democratica Sammarinese l’unico metro di valutazione politica. Riguardo ad iniziative future, si andrà avanti con il progetto di valorizzazione e potenziamento della ”democrazia diretta”.

Monica Fabbri

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