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Politica, la ricca agenda di aprile: sul tavolo numerosi temi, dalle banche all'Iva

2 apr 2018
Palazzo PubblicoPolitica, la ricca agenda di aprile: sul tavolo numerosi temi, dalle banche all'iva
Politica, la ricca agenda di aprile: sul tavolo numerosi temi, dalle banche all'iva - E' un <strong>aprile </strong>caldo sul fronte politico, con incontri quasi quotidiani.
E' un aprile caldo sul fronte politico, con incontri quasi quotidiani. Sul tavolo Piano di stabilità, Iva, Riforma di Banca Centrale, Contratto di lavoro per i dipendenti del settore bancario. La giornata di mercoledì sarà interamente dedicata alla Commissione Finanze, con l'audizione del Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio con Domenico Trombone, Presidente della società di gestione dei crediti Delta. Non si parlerà solo di Npl ma anche di Piano di Stabilità Nazionale e  riorganizzazione di Banca Centrale. Tema, quest'ultimo, al centro dell'incontro con i sindacati il lunedì successivo. La riforma prevede l'istituzione di un organo con poteri di vigilanza e controllo, compiti che quindi non ruoteranno più intorno al solo direttore ma ad un gruppo di persone. Altra novità è il trasferimento nella sfera della Pa del servizio di Esattoria e Tesoreria
Celli confida che la riforma possa essere realizzata entro luglio. Di banche e nello specifico di contratto nazionale si discuterà al Begni il 10 aprile nell'incontro del Governo con Anis, Bcsm e Abs. Il Fondo Monetario nell'ultima sua visita ha parlato di esuberi di personale. Occorrerà rivedere i costi del comparto. C'è chi chiede di superare vecchi schemi e chi guarda ad un patto sociale di solidarietà chiedendo ai dipendenti di rinunciare a privilegi e premi per evitare tagli ai posti di lavoro. Questione che verrà affrontata con le parti sociali visto che è materia di contrattazione sindacale. Venerdì 6 aprile sarà invece dedicato all'Iva. Il progetto è quasi definito e si sta studiando l'impatto che avrà sul sistema economico. Si prevede un regime transitorio di circa un anno. Le aliquote –  spiegano dalla maggioranza - saranno più basse rispetto alla monofase grazie all'ampliamento della  base imponibile. Le prime proposte sono al 15%, limite minimo previsto dall'Unione Europea. Ma c'è anche chi vorrebbe scendere ancora, portandole al 12%. 

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