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Rete - Mdsi su cartiera, banche, Bcsm: "La gente vorrebbe scendere in piazza"

30 giu 2017
Rete - Mdsi su cartiera, banche, Bcsm: serata partecipata all'Anfiteatro del Teatro Turismo di Città
Rete - Mdsi su cartiera, banche, Bcsm: serata partecipata all'Anfiteatro del Teatro Turismo di Città - Incontro pubblico per i consueti chiarimenti post-Consiglio
Primo tema, la Cartiera Ciacci, azienda ancora inadempiente – ha fatto notare Elena Tonnini – a livello economico, di tutela ambientale e procedurale. Depositato un ordine del giorno, ancora da votare, per impegnare il Segretario Michelotti a non sottoscrivere né impegnarsi in alcuna convenzione con la cartiera fino a quando non verranno sanate tutte le mancanze. Nello stesso odg si chiede inoltre di avviare un’indagine per inquinamento ambientale.
Emanuele Santi si è invece soffermato sull'operazione Silo Molino Forno sottolineando le contraddizioni tra le risposte della Segreteria Finanze all'interrogazione di Dim e i documenti in possesso dei due movimenti. Rimarcati due aspetti: il primo è lo svilimento dello strumento dell'interrogazione – ha osservato - da parte del Governo; l'altro – puntualizza - è l'avallo dell'operazione da parte di questa Banca Centrale”.
Augusto Gasperoni è tornato sulla posizione di Stefano Palmieri, sindaco di Governo, ex dipendente Carisp, poi di Asset e “per di più – ha detto - con una causa in corso con Cassa. Quanto meno inidoneo per quel ruolo”.
Ripercorse da Andrea Giani le vicissitudini legate alle due banche; poi focus di Matteo Zeppa su Bcsm, “ente – si è detto - diventato inaffidabile poiché invece di tutelare il sistema ne ha accelerato la crisi”.
Tarcisio Corbelli ha quindi ricordato l'ordine del giorno con le 17 proposte di Dim, tra cui l'emersione dei grandi debitori, ma bocciato in Consiglio. Tante le domande dal pubblico e una generale propensione: “C'è fermento. La gente vorrebbe manifestare. Ci chiedono come possono muoversi – fa sapere Zeppa - noi abbiamo detto loro che prima è bene informarsi, poi agire di conseguenza senza consultare o appoggiarsi su partiti o movimento politici. La società civile possiede autonomamente la forza per far sentire la propria voce”.

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