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Rete: serata partecipata su "come uscire dall'era Gatti"

12 feb 2016
Rete: serata partecipata su "come uscire dall'era Gatti"Rete: serata partecipata su "come uscire dall'era Gatti"
Rete: serata partecipata su "come uscire dall'era Gatti" - Rete: la gente vuole parlarne e non minimizzare
“Stiamo percorrendo la strada giusta”. E' soddisfatta, Elena Tonnini. La risposta alla serata Punto e a capo è per Rete una conferma che la popolazione vuole parlare di certi argomenti, e non minimizzare come sta invece facendo – accusa il Movimento – parte della politica. Sul tavolo i cinque ordini del giorno presentati in Consiglio. Rincorrono tutti lo stesso obiettivo: fare uscire il paese dall'era Gatti. Nella stessa direzione anche gli interventi di Carlo Franciosi, Giovanni Giardi e Marino Cecchetti: una valutazione storica per arrivare alla rinascita del paese. Tutti e tre si augurano che se ne parli in Consiglio, in un clima costruttivo, che non trasformi proposte simboliche in sterili provocazioni. Nella serata sono circolate idee che Rete intende prendere in considerazione. Come, ad esempio, indire un referendum sulla questione, già sollevata dal movimento, dei beneficiari effettivi delle banche. Si fa inoltre concreta la possibilità di scendere fra la gente, con iniziative di piazza, per coinvolgere e sensibilizzare la popolazione sul tema della corruzione. Non sono mancati interventi critici da parte del pubblico, ma in un clima costruttivo, rileva la Tonnini. E sulla spinosa questione di una commissione che valuti i dipendenti Pa, c'è stato anche chi ha sottolineato il ruolo fondamentale dei funzionari pubblici nel pungolare la politica sull'applicazione delle direttive internazionali come, ad esempio, quelle del Greco. Proprio perché riconosciamo l'importanza della pubblica amministrazione – ribadisce Rete – vogliamo valorizzare chi svolge il suo lavoro e stanare chi, al contrario, è stato messo lì per altri scopi. Poi, uno sguardo al futuro con la proposta, già portata all'attenzione del Consiglio, di valutare una transizione del paese per un rinnovamento reale. Il Governo non ha più le gambe, siamo già in campagna elettorale – è stato detto. Si pensa quindi ad una legislatura straordinaria, che traghetti il paese fino a nuove elezioni ma in un clima diverso, di rottura col passato.

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