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Roberto Ciavatta in gendarmeria per dossier anonimo con contenuti goliardici

22 set 2018
La conferenza stampaRoberto Ciavatta in gendarmeria per dossier anonimo con contenuti goliardici
Roberto Ciavatta in gendarmeria per dossier anonimo con contenuti goliardici - "Un tentativo di delegittimare il dossier che il governo si ostina a tenere segreto”   
“Non ci fermate, non ci fermerete, andremo avanti”. Davanti a quello che viene percepito come l'ennesimo avvertimento Democrazia in Movimento serra le fila. Il fatto in sé in realtà fa quasi sorridere: un plico anonimo con una serie di messaggini in cui il consigliere Roberto Ciavatta discuterebbe di spinelli, satanismo, trans. Lunedì Ciavatta sarà in gendarmeria con il plico e metterà a disposizione il telefono, qualora servisse per una indagine che si presume breve per imprecisione di date e grossolani accorgimenti tecnici. Non è tanto l'episodio in sé, dunque, quanto quella tempistica che spesso aiuta a mettere in fila i fatti. “Lunedì dichiariamo di avere ricevuto una busta anonima nella nostra sede (e di averla consegnata ad avvocato) - spiega Ciavatta- in cui c'erano i famosi messaggini sui quali il Congresso aveva fatto una dichiarazione. Il giorno dopo vengono inviate a noi e ad altre persone buste con il plico di messaggi, facilmente 'sgamabili' in questo caso, in cui Ciavatta discute di serate brave. Temiamo si tratti di un avvertimento affinché gli altri messaggi, quelli veri,  non escano, un tentativo di fermare la denuncia verso il potentato che sta dietro agli affari di governo. Come a dire: se esce quella vieni coinvolto nello schiacciasassi  anche te”.  Insolito il luogo dell'incontro con la stampa: sulla superstrada, proprio di fronte al Poliedro, “da dove  arrivarono gli attacchi dell'epoca e quelli di questi giorni” su questi ultimi si è soffermato brevemente il consigliere Federico Pedini Amati“i cittadini sono stanchi” ha consluso Pedini Amati. Sul luogo dell'incontro, Ciavatta spiega  
“Prima di fare politica con le associazioni avevano fatto una inchiesta su una società che non esisteva, la Brand You, aveva il nome su un foglio a A 4 in un ufficio edile qui dietro. Da questo palazzo arrivarono gli attacchi dell'epoca e quelli di questi giorni, abbiamo detto la verità con documenti alla mano, c'è chi sbraita e racconta menzogne sempre con la minaccia della denuncia facile. Una strategia di intimidazione verso l'unico gruppo politico che può tenere ancora la testa alta. Una strategia di intimidazione che non ci fermerà perché andremo fino in fondo. E' un paese il nostro che deve tornare alla normalità e si deve liberare di pesi del passato”  
s.b

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